Sarà pure «non riconducibile al dibattito interno» al Partito
democratico, ma il seminario di ieri, promosso
da 14 fondazioni diverse, segna uno spartiacque nel confronto-scontro
tra Veltroni e D’Alema sul Pd e sul tema riforme.
Il G8 va allargato. Il bipartitismo è finito alle elezioni, ora meglio tornare ai partiti. Sul modello tedesco Veltroni era d’accordo.
C´è un´Italia che vuole esprimere
la sua indignazione, contro le leggi canaglia, contro i provvedimenti
ad personam, contro la manipolazione spregiudicata della Costituzione
repubblicana.
C´è una nuvola di sudicio attorno al governo dell´Italia che non
rimanda al valore della seduzione ma al disvalore dell´impotenza
depravata.
Preceduto dalla importante lettera del presidente Napolitano al
vicepresidente Mancino, il parere approvato martedì dal Consiglio
superiore della magistratura sul decreto legge in tema di sicurezza
pubblica, e sul relativo disegno di conversione, ha saputo mantenersi
(al di là dei suoi contenuti critici sul merito di alcune delle scelte
legislative) entro i binari di correttezza e di rispetto dei ruoli
istituzionali fissati dal capo dello Stato.
L´Europa suscita in molti la
vocazione del becchino. Ad ogni crisi sono numerosi ad agguantare la
vanga per scavarle la fossa, pur sapendo che essa resterà vuota.
La stasi generale dei processi è un espediente faute
de mieux: B. vuole l´immunità, reiterata nell´ascesa al Quirinale; e
che intanto il dibattimento milanese dorma.
Imbarcatasi in una offerta prematura di dialogo
generale/generico, senza paletti, senza priorità, senza proposte, con
il governo di Berlusconi, l’opposizione del Partito Democratico si è
immediatamente trovata stretta in una quasi paralizzante tenaglia.