ROMA (ITALPRESS) – “Renzi da questo partito, prima ancora che da Bersani, e’ stato gia’ sconfitto due volte: e’ stato sconfitto a tavolino quando il partito ha definito regole che non potevano che vederlo perdente, ed e’ stato sconfitto dentro le primarie dal partito che si e’ riconosciuto, come non poteva che riconoscersi in maggioranza, nella persona che meglio lo rappresenta, cioe’ Bersani. Ma ho paura che Renzi possa essere sconfitto in un modo ancora peggior, che sarebbe quello che dovesse derivare da una sua cooptazione. Se Renzi dovesse riproporre la sua idea di partito il Pd non potrebbe che sentirsi sfidato profondamente, e di questa sfida si annuncia gia’ un tema tutt’altro che secondario, quello del finanziamento”. Lo dice a Radio Radicale Arturo Parisi.
“Mi chiedevo in che misura il Pd fosse in grado di riconoscere la sconfitta e individuarne la causa – prosegue -. Purtroppo nel dibattito di ieri in direzione non ho sentito riconoscere adeguatamente una delle sconfitte piu’ grandi che il partito abbia subito nella stagione del centro sinistra, anche se paradossalmente accompagnato dal premio piu’ enorme dal punto di vista legale, e quindi nemmeno si e’ aperto un dibattito sulle ragioni della sconfitta. Il Pd non e’ ancora maturo per riconoscere la sconfitta e la vera natura di essa, perche’ significherebbe riconoscere che questo Pd non corrisponde alla promessa fatta agli elettori nel momento in cui e’ nato, cioe’ essere un partito nuovo capace di rivolgersi a tutto l’elettorato e non viceversa soltanto ai propri elettori tradizionali”, conclude Parisi.
(ITALPRESS).