Roma – La “determinazione del governo a sostenere ogni
azione di indagine finalizzata a definire il se, il quanto e il come” sul
tema della possibile contaminazione dei militari da uranio impoverito e’
stata manifestata dal ministro della Difesa Arturo Parisi, intervenuto su
RadioRai al programma ‘Radio anch’io’. “L’indagine in corso -ha spiegato-
muove dalla convinzione che anche per un solo caso individuato riconducibile
a fatti nell’ambito della nostra responsabilita’ noi dovremmo intervenire”.
Parisi ha anche fatto riferimento al “turbinio di cifre che confondono i
morti con i malati. Il numero di morti associati nell’immediato e’ di
qualche decina, mentre qualche centinaio sono i militari che hanno prestato servizio in teatri di missione che al momento risultano assenti da
patologie tumorali. Bisogna stabilire quali e quanti militari hanno
contratto tumori dopo essere stati impiegati in zone nelle quali
venivano utilizzati armamenti all’uranio impoverito”.
Tra gli
intervenuti a ‘Radio anch’io’, anche la senatrice Lidia Menapace, presidente
della Commissione parlamentare di indagine sull’uranio. “Non sono
appassionata alla guerra delle cifre, anche una sola vittima sarebbe di
troppo. La scienza -ha osservato- non dispone di prove sul fatto che ci sia
un rapporto diretto di causa-effetto tra esposizione all’uranio e patologie,
ma c’e’ la propabilita’ che questo rapporto ci sia. Basta questo per dire che
bisogna adottare norme di precauzione e prevenzione e che bisogna
controllare che vengano applicate”.