20 Dicembre 2004
Ulivo: Parisi, non ci rassegneremo
Chi ci conosce sa che chi crede nell’Ulivo non si rassegnerà all’esito di questa giornata ma neppure si sottrarrà al dovere di chiamarla come va chiamata. Una giornata amara per gli ulivisti di tutti i partiti e ancor più per quelli che non si riconoscono in nessun partito. Una giornata amarissima per gli ulivisti che hanno scelto la Margherita come anticipazione dell’Ulivo e come progetto per la riforma del Paese.
La decisione di prendere atto in apparente concordia della discordia tra i partiti, che si erano “uniti nell’Ulivo” per unire tutto l’Ulivo e tutta l’Alleanza, oltre a deludere le attese dei 10 milioni dI elettori che si erano riconosciuti nella nostra proposta rischia di tradurre le nostre distinzioni in divisioni e di fondare la nostra unità nella sola opposizione alla azione scellerata di Berlusconi e non invece in un progetto di lunga durata per il cambiamento del Paese.
La presa d’atto della impossibilità di assumere la lista unitaria come soluzione normale e comunque preferenziale motivata da calcoli di convenienza elettorale è l’esito prevedibile di un percorso aperto dalla svalutazione del grande risultato politico ed elettorale delle Europee di giugno, un percorso svoltosi solo all’insegna di piccole contabilità elettorali di parte da parte di molti. Un esito che abbiamo fin dall’inizio denunciato e contro il quale ci siamo battuti apertamente.
Non è la decisione di presentarci distinti a preoccuparci ma la sua motivazione. La decisione di investire sulle divisioni tra i partiti invece di investire sulla domanda di unità politica che ci ha fatto vincere nel 96, avanzare nel 2001, e che ci ha sostenuto e guidato in questi anni di opposizione. Investendo sulle nostre divisioni così come fa la destra diamo ancora una volta ragione a quanti ci invitano da sempre ad imitare Berlusconi invece di valorizzare la nostra unità e la nostra diversità.
Nel momento nel quale prendiamo atto con amarezza della difficoltà di presentarci uniti sotto il segno dell’Ulivo in una elezione di rilievo politico quali sono le elezioni regionali, non ci arrendiamo tuttavia al destino che sembra volerci riportare alla condizione di un semplice cartello di partiti unito solo dalle convenienze elettorali. Il pessimismo della ragione ha più che mai bisogno dell’ottimismo della volontà per riprendere il cammino.
In tutti questi anni avevamo lavorato perchè Prodi potesse trovare al suo ritorno una situazione ben diversa. Siamo comunque sicuri che la sua presenza e la sua guida ci aiuteranno a riprendere il cammino.