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15 Giugno 2010

SARDEGNA: PARISI DAL CROLLO DELLA PARTECIPAZIONE UN ALLARME DEFINITIVO

Autore: Arturo Parisi

Ora che gli elettori hanno fatto la loro scelta e prima che la demenza spinga qualcuno a salutare il risultato dei ballottaggi con i mortaretti dei vincitori o con le campane a morto degli sconfitti credo sia necessario dire che le elezioni provinciali sarde lanciano agli italiani e ai democratici di tutte le parti, un allarme definitivo. Basti per tutti il dato della provincia di Cagliari dove ha votato il 24,9 degli elettori, un record assoluto. Per quanto le Provincie, come abbiamo visto in occasione della manovra economica in corso, siano state squalificate da denunce non seguite dai fatti, e, in particolare in Sardegna, dove sono state recentemente istituite provincie di poche decine di migliaia di abitanti, squalificate da fatti non seguiti da denunce, resta che esse costituiscono ancora un anello della nostra catena istituzionale. Possiamo noi accettare che il governo di una Provincia sia sostenuto dal voto di una infima minoranza dei cittadini? Si pensi al caso di Cagliari dove non si e’ recato alla urne piu’ del 75% degli elettori, e nel comune capoluogo una misura ancora maggiore? In attesa che i dati sui voti validi documentino che il vincitore, quale che sia il suo colore politico, e’ considerato con indifferenza o ostilita’ da molto piu’ dell’80% dei suoi amministrati dobbiamo tutti fermarci per un momento a riflettere per evitare di aggravare un risultato gia’ grave con commenti ancora piu’ gravi. Il crollo della partecipazione elettorale ci dice infatti che nel rapporto tra i cittadini e le istituzioni i partiti, che furono un tempo un ponte prezioso, sembrano ora ai piu’ un ostacolo. Chiamati a scegliere tra alternative che non appaiono ai loro occhi sostanzialmente diverse, i cittadini preferiscono tenersi lontani da scelte che non capiscono. E’ su questo che dobbiamo riflettere prima di ogni altra cosa.