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15 Febbraio 2012

SANREMO: PARISI, CELENTANO CI HA MESSO PASSIONE MA CONSULTA SI RISPETTA

Fonte: Adnkronos

Roma – “Spesso i sentimenti accecano, soprattutto se forti, radicati e fondati. Altrimenti ieri sera a Sanremo nella giusta rivendicazione del rispetto della sovranita’ popolare, Celentano e Morandi non si sarebbero fermati alla lettura del dizionario di Papaleo, ma avrebbero continuato a leggere il primo articolo della nostro patto costituente che giustamente e chiaramente detta che il Popolo esercita la sua sovranita’ “nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Lo dichiara Arturo Parisi, promotore del refendum elettorale, replicando a quanto detto ieri nel corso del festival da Celentano.

“E la nostra Costituzione -aggiunge- dice che la Consulta, contro la quale essi hanno ieri protestato guidati dalla loro passione politica, ha il potere, il diritto, e quindi il dovere di disattendere la invocazione del 1.200.000 cittadini che hanno ad essa sottoposto la loro domanda e speranza di giustizia. E’ per questo motivo che il rispetto verso la Consulta e’ stato per noi un riferimento costante in ogni momento del percorso referendario”.

“Prima: quando -ricorda Parisi- abbiamo indirizzato appunto verso la Consulta la rabbia e la speranza dei cittadini nel rispetto delle regole costituzionali. Durante: quando abbiamo manifestato la nostra protesta contro le voci che in modo unanime e convergente annunciavano una sentenza di bocciatura decisa sulla base di considerazioni e preoccupazioni politiche contingenti. Dopo: quando difronte alla sentenza che confermava la bocciatura annunciata abbiamo rinnovato il nostro rispetto astenendoci da ogni iniziativa che fosse improntata alla protesta e alla rimostranza”. In nome della preoccupazione per le comuni istituzioni -continua Parisi- abbiamo rispettato e rispettiamo decisioni assunte dal Parlamento per iniziativa di Berlusconi e in difesa dei suoi personali interessi, pur dopo averle combattute aspramente e riproponendoci di modificarle. Come potremmo quindi mai mancare di rispetto alle decisioni di un organo al di sopra delle parti come la Consulta che la Costituzione chiama a difendere le istituzioni repubblicane pensando alla loro capacita’ di durare nel tempo?. Anche quando non si condividono le sue decisioni”.

“Mentre ancora andiamo raccogliendo da terra una ad una le firme che Celentano immagina buttate nel cestino, e rinnoviamo il rispetto verso la Consulta -prosegue- lo stesso rispetto non possiamo riconoscere verso chi in queste ore lavora perche’ la domanda dei cittadini prima rifiutata con argomenti giuridici venga tradita politicamente dal Parlamento”.

“Ritengo infatti inaccettabile -sottolinea l’esponente del Pd- che gli stessi dirigenti che, dopo anni di inazione, si sono prima spesi contro il referendum, poi vantati di averlo portato alla vittoria, infine dimenticati dopo il respingimento della Corte, guidino in queste ore una iniziativa che tradisce profondamente la domanda dei cittadini, privandoli di ogni possibilita’ di influire sulla scelta del governo, mentre non restituisce ad essi il diritto di scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. Spero -conclude- che in questa battaglia in difesa della sovranita’ popolare contro l’oligarchia dei capipartito Celentano, Morandi, e Papaleo, siano con noi da cittadini con la passione della loro arte, e la lucidita’ della loro ragione”.