“Pensavamo che all’interno
della maggioranza ci fossero due linee, quella di Berlusconi e quella
di Bossi. Ora é invece chiaro che la linea é una sola: quella di
Bossi”. Lo afferma Arturo Parisi, leader degli ulivisti del PD e tra i
promotori del referendum, rispondendo ad una domanda rivoltagli da
alcuni giornalisti a Bologna.
“Ora
Berlusconi – aggiunge l’ex ministro della difesa – riconosce che il
rinvio al 21 farebbe risparmiare 50 milioni. Quello che non vuole
tuttavia riconoscere é quanto tutto questo ci costa. Se le richieste di
Bossi sembrano essere per lui ordini, la nostra é solo una richiesta di
informazioni. Quanto costerebbe in piú agli italiani votare per il
referendum il 21, e in ogni altra data alternativa?
Solo questa
risposta – conclude Parisi – puó infatti giustificare le proposte
diverse da quella che il buon senso ha suggerito fin dall’inizio:
accorpare in un solo giorno europee, amministrative, e referendum.
Spiegare ai cittadini che al referendum si ha il diritto di astenersi,
ma evitare uno spreco cosí imponente di denaro pubblico”.