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24 Aprile 2007

Referendum: Parisi, firmo per mantenere impegno preso con elettori

Un anno fa, così come tutti i candidati dell’Ulivo, mi son presentato agli elettori assicurando tra i miei primi impegni quello di sostenere l’abrogazione della legge che la stessa Cdl definiva una porcata. Sono qua per mantenere quell’impegno.

Fin da quando nello scorso autunno abbiamo depositato il quesito in Cassazione ho detto che l’iniziativa referendaria era per me solo una sollecitazione alle forze politiche per dar seguito a quell’impegno: un modo per metterci una scadenza. Come abbiamo detto fin dall’inizio, “un minuto dopo che una nuova legge fosse approvata l’iniziativa referendaria si fermerà”.

Come si può vedere, son passati sei mesi dal deposito della richiesta di Referendum in Cassazione, ma purtroppo non è successo quasi nulla. L’iniziativa del ministro Chiti, laboriosa e personalmente generosa, ha dovuto infatti registrare solo la comune impotenza, la prevedibile comprensibile impotenza del ceto politico ad intervenire su se stesso senza la guida di un forte chiaro indiscutibile mandato popolare. Ad oggi non disponiamo ancora di alcun testo riconoscibile e, per riuscire a mettere d’accordo tutti, dobbiamo inventarci norme che contrasterebbero la frammentazione partitica in corso solo nel 2016.

Nonostante questo, continuo personalmente non solo a sperare che quello che adesso sembra impossibile divenga possibile, ma dichiaro da parlamentare il mio impegno perchè si possa trovare in Parlamento la risposta alla domanda che sentiamo crescere tra i cittadini.

Ma per questo ritengo necessario che i riformatori, mentre continuano a impegnarsi per il cambiamento in parlamento, comincino a raccogliere la domanda dei cittadini. Oggi sono qua da cittadino per far mettere pubblicamente a verbale la mia domanda di cambiamento.