Non mi sembra che ci sia spazio per i commenti. I numeri parlano purtroppo da soli, anzi gridano. Come si fa difronte ai risultati siciliani a non riconoscere che il partito rischia di essere travolto da una dinamica dissolutiva? Dopo la sonora sconfitta della linea della separazione consensuale messa in campo da Veltroni e Bertinotti, e la pesante bocciatura della staffetta tra Veltroni e Rutelli in quella Roma che rappresentava per eccellenza il banco di prova del gruppo dirigente del partito, la misura e il segno del risultato delle province e dei comuni siciliani non ci lascia a questo punto alternative. E’ come se d’un tratto venissero al pettine tutti i nodi che il partito ha annodato con ostinazione nell’isola in questi ultimi anni. La scelta della dirigenza regionale del partito, il modo col quale รจ stata gestita prima la competizione e poi la sconfitta per la guida della Regione, la formazione delle liste che ha sovraccaricato di paracadutati e di candidature superleggere la rappresentanza parlamentare. Come non concordare con la sconsolata denuncia di Franco Piro mandato al macello nella gara per la guida della provincia di Palermo?