Credo che l’appello rilanciato da Di Pietro a Vasto per la promozione di iniziative comuni tra il Pd e l’Idv e la riapertura di una prospettiva unitaria debba essere valutata con attenzione e accolta con simpatia dal Pd. Non riesco a capire come in soli pochi mesi dopo una esclusione di Di Pietro, così come di Pannella, dal processo di costituzione del Pd, si sia passati in pochi mesi da una alleanza solitaria a due mai sufficiente spiegata ad una conflittualità strisciante ancora più inspiegabile. Tutto si può dire: non che a cambiare sia stato Di Pietro. Difronte all’appello di oggi di Di Pietro non posso che ripetere quello che dissi difronte alla inspiegata scelta di febbraio di Veltroni. Torniamo a fare della unità tra Pd e Idv una unità che unisce tutto il campo di centrosinistra, in Italia e in Europa. “Uniti per unire” fu lo slogan con cui sotto il segno dell’Asinello esordirono nel 1999 i Democratici. “Uniti per unire” fu anche lo slogan che coronò la battaglia quinquennale che con la presentazione di una lista unica dell’Ulivo alle elezioni europee del 2004 aprì la strada al Pd. Il cammino di unità che, sotto il segno dell’Asinello, i Democratici misero in moto dando voce alla protesta contro il ritorno al passato aperto dalla crisi del 98, e la nostalgia con la quale oggi Di Pietro ricorda quella esperienza, nonostante le nostre stesse divisioni, è per me una prova dello spirito della sua proposta.