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1 Dicembre 2010

PD: PARISI, SOLO IN UN PARTITO SENZA BUSSOLA IL SEGRETARIO VOTA IN DIFFORMITA’ DAL GRUPPO

La divisione del gruppo Pd sull’emendamento che per i contratti per i ricercatori proponeva di attingere alle risorse del finanziamento pubblico ai partiti, al di la’ del pur discutibile merito, da’ la prova definitiva di che cosa intenda chi accusa il partito di essere privo di bussola. Gli atti oggi pubblicati sulla seduta di ieri provano infatti come coesistano nel Pd due concezioni del partito, che evocano due linee di comando. Solo questo puo’ spiegare il fatto che, mentre la maggioranza dei deputati ha seguito le indicazioni della Presidenza del gruppo, una parte consistente e, sopratutto, qualificata del gruppo dirigente ha invece seguito il tesoriere Ds on.Sposetti, che a viso aperto ha invitato a votare contro la linea del gruppo, in coerenza con i suoi valori e la sua linea di condotta di sempre. Solo questo spiega perche’, mentre il Capogruppo Franceschini votava a favore dell’emendamento, nientedimeno che il Segretario del Partito Bersani, che pur siede in aula a lui vicino, si comportava in modo difforme dalla posizione ufficiale del gruppo assieme a quella che e’ da troppi riconosciuta come la catena di comando del partito, da D’Alema a Fassino, da Migliavacca a Livia Turco.

E’ a tutti infatti evidente come l’episodio apparentemente marginale e circoscritto chiama ancora una volta in causa l’identita’ e la natura del partito e, in particolare, la sua pretesa di proporsi come partito nuovo rispetto ai partiti precedenti. Gli atti ufficiali lasciano a verbale i limiti di un gruppo dirigente che da’ indicazioni che non segue, e adotta comportamenti che non ha coraggio di proporre e difendere a viso aperto. Solo in un partito privo di bussola il Segretario vota in difformita’ dal proprio gruppo parlamentare. Spero che al vertice del Pd non sfuggano le conseguenze sulla unita’ del partito della incapacita’ di governare e risolvere le sue contraddizioni interne, e la ulteriore prova della sua indisponibilita’ a dar seguito alle promesse fatte al momento della fondazione del Pd. Mi sia consentito di ripeterlo ancora una volta. Non e’ questo il Pd che avevamo in mente. Non e’ quello per il quale ci siamo battuti.