Dice
Lombardo che i quattro movimenti e partiti che appoggiano il suo
governo si impegnano e “devono impegnarsi per trovare una strada comune e
contribuire a dare stabilita’ alla legislatura nazionale”. Dice pure
che gli stessi “debbono cooperare a cambiare la legge elettorale per
cambiare il bipolarismo”. Sono questi obiettivi nazionali che Lombardo
declina con tanta chiarezza gli stessi perseguiti dal Pd? Non credo. Chi
potrebbe mai pensare che potremmo condividere con lui una stabilita’
della legislatura e una legge elettorale che metta fine al bipolarismo.
Come mai assistiamo dunque ad un rovesciamento di posizioni del Pd
nazionale e regionale che si profondono oggi in pubblici elogi del nuovo
esecutivo di centrodestra appena nato. A che cosa dobbiamo questo
cambiamento? Sono gli obiettivi perseguiti sul piano nazionale la causa
dell’avvicinamento del Pd al Governatore che il partito aveva combattuto
nelle elezioni davanti ai cittadini siciliani? O invece, all’opposto,
e’ la virtuosa azione di governo di questi due anni in Sicilia la
spiegazione del cambiamento di atteggiamento del Pd verso il Governatore
che avevamo indicato finora come un maestro del clientelismo? Sono i
democratici delle altre regioni che pagano il prezzo delle convenienze
siciliane? O sono invece i democratici siciliani che pagano il prezzo
dei disegni romani?
Solo
la senatrice Finocchiaro che, nelle ultime elezioni, fu candidata a
guidare in Sicilia l’alternativa a Lombardo e contemporaneamente a
rappresentare a Roma la nostra linea nazionale, puo’ aiutarci a capirci
il motivo della capriola.