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11 Agosto 2009

Pd, Parisi: la scelta che conta è quella del 25 ottobre

Ha scelto chi votera’ come futuro segretario del Partito
Democratico?
“La scelta che conta veramente e’ quella del 25
ottobre, quella che abbiamo messo nelle mani degli elettori
democratici. Fino a quel momento staro’ a fianco di chi vuol
votare a ragione veduta chiedendosi fino alla fine ‘se’,
‘perche’, e ‘per chi votare'”.

Cosi’ risponde l’ulivista
Arturo Parisi in una intervista al quotidiano on line
Affaritaliani.

Quali sono i punti di debolezza dei candidati?
“I nuovi problemi che abbiamo difronte chiedono una risposta
nuova e un partito nuovo che la interpreti. Ma e’ da troppo
che l’abbiamo promessa. Fra qualche mese sara’ passato
esattamente un ventennio dalla caduta del Muro, ma noi siamo
ancora qua ad annunciare il primo congresso fondativo, e
aggiungiamo “veramente” per farci prendere sul serio. Non e’
facile per nessun candidato recuperare un ritardo cosi’
grande. Sarebbe gia’ molto se non ci dividessimo tra chi
parla a nome dei 150 anni passati, e chi a nome degli ultimi
venti mesi”.

Alleanze. E’ possibile e
auspicabile trovare un accordo con l’Udc? E l’intesa con Di
Pietro va rinnovata o annullata? E la sinistra di Vendola e
quella comunista?
“Gia’ il fatto – risponde Parisi – che le
distinzioni sul futuro tornino ad essere, come nella Prima
Repubblica, quelle tra i diversi schemi di alleanza dice
tutto. L’Ulivo era nato da e per il maggioritario
uninominale. La sconfitta nell’ultimo referendum ha decretato
per piu’ versi la chiusura di quel ciclo. Non il risultato,
in qualche modo scontato, ma il fatto che non ci siamo
neppure battuti. Ci siamo limitati a lasciare stancamente a
verbale la nostra preferenza ufficiale per il Si’¬. Ricordo
ancora l’ultimo confronto alla vigilia del voto. Da una parte
Tonini a favore, e dall’altra la Lanzillotta contro. E non
cito due esponenti dello stesso partito, e neppure solo della
stessa maggioranza nel partito, ma, allora come oggi, della
stessa lista. Degli altri preferisco non parlare. Chi
potrebbe mai continuare come se non fosse successo niente?
No. Un ciclo e’ proprio finito”.

E’ evidente che bisogna
tornare alla domanda iniziale”. Quale ruolo ha oggi e quale
ruolo avra’ in futuro nel Pd Romano Prodi?

“Quello che ha
scelto lui. Di chi ricorda la domanda dalla quale e’ nato il
Pd, e non puo’ non seguire con passione le risposte”.

Un
padre nobile?

“Fuori dalla araldica i padri sono nobili se
sono nobili i figli. Ma i figli sono nobili se erano nobili
anche le madri. Le uniche che contano”.