”Secondo le peggiori previsioni i giornali raccontano oggi di una
decisione sulla collocazione europea del Partito Democratico che
sarebbe stata presa in un non so quale caminetto di big del partito”.
Lo afferma Arturo Parisi, leader dei Democratici per la Democrazia.
“Se la riunione é quella alla quale, su cortese collecitazione del
Segretario Franceschini, ho partecipato io ieri mattina posso
assicurare che si tratta di una notizia destituita di ogni fondamento.
Non ricordo che alla riunione fossero presenti tutti quelli che vengono
considerati i big del partito. Men che mai tutti i presenti, a
cominciare da me, potevano o volevano essere iscritti nella categoria
dei big. Ma, soprattutto, come ho dichiarato all’entrata, la riunione
non poteva essere considerata titolata a prendere decisioni di alcun
tipo: figuriamoci una decisione come la collocazione europea, cosí
rilevante per la definizione della identitá di un partito. Il fatto che
una decisione di questo rilievo non possa dire di avere alle spalle
quel dibattitto partecipato, appassionato e approfondito che meritava,
e venga invece adottata stancamente solo dopo le elezioni europee come
una decisione inevitabile, rischia di privare il Pd di una occasione
irripetibile. E’ un fatto al quale non possiamo arrenderci. Era quello
che avevo scritto pubblicamente al Segretario nei mesi scorsi. E’ quello che ho ripetuto ieri mattina e lasciato a verbale sulla rete.