Urbino – ”Non credo che i
partiti come li abbiamo conosciuti saranno molto piu’ che etichette
comunicative”. Con questo giudizio il ministro della Difesa Arturo
Parisi ha fotografato la situazione dei partiti, oggi in Italia, durante un
dibattito cui ha preso parte all’Universita’ di Urbino insieme con il
sociologo Ilvo Diamanti. Parisi – citando il finale del romanzo ‘Il nome
della Rosa’ (”Nomina nuda tenemus”) e una frase attribuita a Giovanni
Spadolini (”Quel che veramente importa sono le parole, tutto il resto
sono chiacchiere”) – ha definito i partiti ”meri piedistalli
comunicativi”. ”Conquistare un partito – ha detto – significa conquistare
il diritto ad avanzare una proposta”.
Secondo il ministro, nell’attuale
”marmellata di dissoluzione delle identita”’, bisogna riconoscere che ”la
guida delle guide e’ Berlusconi, che con Forza Italia ha saputo proporre
un’identita’ di italiano nell’unico modo in cui sostanzialmente gli italiani
possono essere definiti, e cioe’ tifosi della nazionale”. ”L’Ulivo invece
– ha proseguito – voleva essere la presa d’atto della fine della stagione
delle appartenenze e l’inizio di un processo di aggregazione delle
persone su una proposta di governo. Oggi – ha continuato – e’ in corso
una discussione in cui le nozioni di bipolarismo e di maggioritario sono
entrate in crisi. Il ritorno del proporzionale sembra presentarsi come la
fine a sua volta di una stagione”.
Diamanti dal canto suo ha
osservato che ”non solo e’ finita la stagione dei partiti di massa, ma e’
finita la stagione dei partiti” tout court. ”Oggi – ha detto – la
democrazia e’ competizione tra leader, e la funzione dei partiti e’ di
selezionare, costruire e promuovere leader”. Cio’ – ha spiegato –
avviene anche in altri paesi, ma ”la differenza e’ che in Italia non
abbiamo sistemi di controllo, nel senso che dal 2000 in poi tutti i leader
emersi non sono mai stati il frutto di una competizione interna. E anche
oggi nessuno onestamente immagina – ha concluso – che Veltroni sia emerso da
un dibattito, da un confronto e che sia un candidato nuovo”.