Cosa vuole che resti. Di interventi ne ho sentito a sufficienza. La differenza tra una assemblea politica e una accademia culturale è tuttavia il fatto che in una assemblea di partito le parole sono chiamate a trasformarsi in decisioni nel quadro delle regole concordate. Sapendo che i presenti erano l’assoluta minoranza dei componenti della Assemblea, nonostante le richieste non è stata consentita neppure la verifica del numero legale. E dire che abbiamo cambiato con raffiche di voti lo Statuto che costituisce il quadro di garanzia e di legalità della nostra convivenza. Uno Statuto che, anche se per applauso, era stato approvato appena nella precedente assemblea. Oltre a non chiederci perchè gli elettori ci hanno abbandonato il guaio è che qua non abbiamo avuto neppure il coraggio di chiederci come mai ci hanno abbandonato anche i delegati.