Roma – “Forse non e’ carino. Ma ha ragione D’Alema a definire cretino e mentecatto chi,
muovendo dalle sue premesse, arriva a conclusioni diverse dalle sue. Non
credo infatti che un partito che due italiani su tre considerano
null’altro che lo svolgimento della storia del Pci-Pds-Ds possa toccare
palla senza cercare continuamente l’alleanza con i centristi del
centrodestra”. Lo afferma Arturo Parisi in una nota.
“Non
credo neppure che un Pd che appaia la continuazione del Pci-Pds-Ds si
trovi a suo agio in qualsiasi sistema maggioritario.
Capisco percio’
che un partito di questo tipo debba proporsi di restaurare assieme ai
centristi un sistema rigorosamente parlamentare fondato sul ritorno alla
legge elettorale proporzionale”, aggiunge.
“Ma come definire uno
che, condividendo le premesse di D’Alema,
non si interroga sul destino che attende un partito ridotto ad una
ennesima reincarnazione del Pci? Come definire uno che, solo per
difendere la sopravvivenza del suo partito, e, nel partito, della sua
catena di comando, lavora contro la governabilita’ del Paese? La verita’
e’ che leader e’ chi guida, spinge e sollecita i suoi a confrontarsi
con le sfide della storia. Chi, in nome del realismo, si illude di
piegare le sfide della storia alle sue convenienze sara’ al massimo un
professionista, il massimo dei professionisti, ma un professionista”,
conclude Parisi.