Il segretario del mio partito, l’onorevole Franceschini, scopre che la onorevole Binetti e’ un problema per il Pd, per il fatto di aver votato diversamente dal gruppo su un provvedimento anti-omofobia. Scoperta a dir poco tardiva, visto che nella passata legislatura, su un tema analogo a quello di oggi, la Binetti, da senatrice, aveva addirittura votato contro la fiducia al governo Prodi. Nel nostro ordinamento il voto di fiducia e’ la massima espressione politica ed istituzionale per un parlamentare e travalica la valutazione di merito di un provvedimento, proprio perche’ il governo pone la questione di fiducia. Come ho detto la senatrice Binetti in quella occasione non si limito’ a non votare: voto contro la fiducia al governo che il Pd sosteneva. Personalmente chiesi pubblicamente un provvedimento di espulsione anche se, conoscendo i miei polli, sapevo che l’esiguo margine di voti della maggioranza al Senato avrebbe reso estremamente improbabile qualunque provvedimento. Ma non li conoscevo abbastanza. Il Partito Democratico si e’ presentato con grande enfasi da solo alle elezioni in nome della riconoscibilita’ della propria linea e avrebbe dovuto ricordarsi del voto della senatrice, cosi’ come aveva fatto per il dissenso della cosiddetta sinistra radicale. In totale incoerenza il Partito Democratico non solo non sanziono’ il comportamento della Binetti, ma la premio’ ricandidandola al Parlamento. La Binetti invece, in totale coerenza, ha continuato a fare quello che gia’ aveva fatto. Quel voto che oggi turba Franceschini e’ addirittura politicamente molto meno grave di quello di allora e da cio’ la mia domanda: chi ha candidato, anzi, considerata la legge elettorale vigente, chi ha rinominato la onorevole Binetti? Oppure, se piu’ piace, per conto e su indicazione di chi, la onorevole Binetti e’ stata rinominata al Parlamento?
Andrea Papini
giĆ parlamentare dell’Ulivo