Roma – Sciogliere le correnti e i particolarismi sarà un “un lavoro improbo”. Il ministro della Difesa, Arturo Parisi, non nasconde le difficoltà che incontrerà a partire da oggi la nascita del Partito Democratico. “Sto venendo dal congresso di scioglimento del mio partito – ha detto Parisi nell’intervista a Lucia Annunziata ‘in 1/2h’ – e sono qui a celebrare in modo trionfalistico la stagione che si apre da domani. Ma devo raccontare come si è conclusa la stagione di ieri: nella notte si sono riuniti un gruppo di sherpa i quali hanno ripartito a tavolino, dopo una faticosa trattativa, le percentuali per l’elezione dell’assemblea federale”.
Parisi, ribadisce il suo cruccio: “poteva essere un’occasione per partire con il piede giusto applicando lo statuto e la legalità di partito che così ampiamente è stata strapazzata nella fase precongressuale”. Comunque, l’esponente Dl si dice “contento” per l’avvio della fase costituente del Pd e rivendica la sua parte nel percorso che ha portato alla svolta sancita in questi giorni con i congressi della Margherita e dei Democratici di sinistra.
“La prima volta che dissi sciogliamoci – ricorda – colsi una reazione innanzitutto sconcertata ‘Parisi, praticamente è un pazzo..Tutto si può immaginare meno che lo scioglimento del Pci’.
Mi ricordo come mi rispose Veltroni che è stato sempre un compagno di strada lungo tutti questi anni”.