ROMA – Annullare l’assemblea. Oppure andare subito a congresso straordinario tornando alle primarie, ‘altrimenti il Pd si cristallizzera’ in gruppi e gruppetti dominati dai vari capicorrente’. E’ il nuovo messaggio che lancia ai vertici del partito, dalle pagine del ‘Messaggero’, Arturo Parisi, che nei giorni scorsi aveva animato la polemica interna con la sua richiesta di un cambio di leadership.
Parisi si difende da chi gli ha dato dell’irresponsabile, sottolineando che la sua e’ una battaglia ‘per slavare cio’ che resta di quel grande processo di partecipazione che sono state le primarie’. Per l’ex ministro della Difesa, una direzione formata da 150 persone (in cui lui ha rifiutato di enrare) ‘cancella’ l’assemblea, e ‘sbeffeggia’ la domanda di partecipazione.
Per Parisi, pero’, il problema dei Democratici non e’ solo quello del segretario e della direzione del partito, ma anche il proliferare delle correnti, ‘chiaro riflesso dell’incapacita’ del Pd di assumere un chiaro progetto per il futuro’. Senza ‘luoghi di confronto, nella durezza della sconfitta, e’ inevitabile che le persone cerchino protezione nei gruppi, nelle abitudini, e nelle frequentazioni del passato’.
Nuove primarie, dunque, potrebbero servire a far uscire allo scoperto chi la pensa diversamente da Veltroni: ad esempio ‘D’Alema, o chi e’ d’accordo con lui, dovrebbe candidarsi in alternativa, Cosi’ sarebbero vere primarie. E il Pd si rianimerebbe’.