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1 Novembre 2011

Parisi,un errore il governo tecnico.

Fonte: Avvenire

Renzi e’ una risorsa nel vuoto
del Pd. Verifichiamo le sue idee. Primarie di coalizione subito e vere.
Legge elettorale, basta tatticismi.

«ll piano si
inclìna dalla parte del mondo, è dal mondo che inizia tutto, non da
noi». Arturo Parisi sembra prenderla alla larga.

Professore, ma che
c’entra col
big bang di Renzi?
«C’entra, c’entra. Siamo
dentro una domanda enorme di partecipazione, basta che una finestra si
apra e le porte sbattono, e…».

Cosa?
«Renzi è stato coraggioso e
sfrontato, si è messo in ascolto della “gente”, ha prodotto un evento
che ha intercettato un flusso di vitalità, una corrente d’aria. Ed è
conseguente che una parte di questa domanda di partecipazione lo veda
come un punto di riferimento».

Il
sindaco di Firenze è pronto per la leadership?

“Le
proposte non ci sono ancora, onestamente, perché i cento punti della
Leopolda andrebbero verificati per coerenza interna. E poi confrontati
con i programmi di altri – men che mai esistenti – nelle primarie.
Diciamo che abbiamo visto un Renzi mediatico, che ha mostrato fiuto”.

In
che senso?

In
questo contesto c’è un vuoto preoccupante nel Pd e nelle opposizioni.
Non si sta costruendo l’alternativa. Ci sono solo annusamenti
bilaterali, chiunque – senza offendere Renzi – può proporsi come un
faro.

Il sindaco di Firenze dovrebbe
concorrere per le primarie?

“Credo
che se le primarie escludessero Renzi non sarebbero vere primarie. Se
si limitassero ad una competizione tra partiti o tra i loro segretari
tanto vale chiamarle in un altro modo”.

Bersani
e Renzi alla prova degli elettori…

“Guardi,
per il momento emerge una differenza tra loro due: Bersani a Napoli
riafferma il valore del “collettivo”, il ruolo-guida del partito, la
cultura della “delega”. Renzi spinge sulla partecipazione, vuole portare
il “modello-sindaco” anche a livello nazionale, con l’investitura
diretta del premier. Io, personalmente, sosterrei una battaglia del
genere”.

Gli
ultimi sondaggi dicono che il sindaco piace anche a destra.Sorride.

“Dovrebbe dirlo a Bersani, lui cerca
l’accordo con Casini per riconquistare i moderati. Se sono veri questi
sondaggi vuol dire che la soluzione ce l’ha in casa…

I fan delle primarie temono
che si stia perdendo tempo nella scelta del leader.

“Considerando
quanto facemmo nel 2005, e quanto accaduto ora in Francia, voglio
essere chiaro: se la classe dirigente le vuole le deve fissare entro Natale.
Dopo rischiano di diventare un boomerang”.

Ma
il Pd tergiversa in attesa di Casini…

“Bersani dovrebbe chiedere a Casini se
vuole far parte di un progetto a lungo termine, di un programma per la
legislatura o se è interessato solo ad accordi esterni. È il momento
della chiarezza. Ma molti preferiscono lasciarsi le mani libere e
decidere giorno per giorno. Anche a Vasto, a mio modo di vedere, c’è
stata solo una fotografia, non un patto”.

Lei
insiste sulla costruzione dell’alternativa, le opposizioni sembrano più
concentrate sul governo tecnico.

Il
governo tecnico non risolverebbe nulla dei gravi problemi a lungo
termine del Paese. Mi sa di calcolo, tattica. Meglio farebbero gli
scontenti del centrodestra a decretare la fine dell’esecutivo in Aula,
con limpidezza. Il Pd si è fatto intortare in percorsi obliqui, è
l’approdo di una linea incoerente seguita con coerenza”.

E
allora?

“Uno:
cambiare subito la legge elettorale, altrimenti il problema sarebbe
rinviato alla prossima legislatura, vanificandola. Due: il governo
Berlusconi è in scadenza e scadente, dunque da dichiarare scaduto quanto
prima. Poi alle urne, con linearità”.

Si
annuncia una controlettera di Pd-Idv-Sel all’Ue, che ne pensa?

Nel
metodo non condivido: è materia di una dura dialettica interna,
all’estero è sempre meglio presentarsi con una voce sola”.

Sabato
sarà alla manifestazione Pd con tricolore e Carta?

“Vorrei
ci andassimo con il programma per il futuro, l’alternativa di
governo…”.