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15 Luglio 2007

Parisi: si evoca il futuro in realtà si pensa al passato

Coraggiosi? Di coraggioso, diciamo coraggioso, al momento ci vedo soprattutto il coraggio, diciamo coraggio, di chiedere il ritorno al passato mentre si dà ad intendere di parlare di programmi al futuro. E’ giusto e direi sacrosanto chiedere a tutti i partiti della coalizione e, quindi, anche alla cosiddetta sinistra radicale di sottrarsi alla prigione delle identità alimentata da questa maledetta legge elettorale. Ma come si può immaginare di spingere in avanti il bipolarismo, o far crescere ancorchè attraverso un confronto rigoroso ed  esigente, l’unità della Unione evocando e minacciando in modo obliquo il superamento del bipolarismo e dell’Unione, e annunciando il ritorno a logiche proporzionaliste o l’adozione di un sistema tedesco in salsa italiana?  No! Di tutto abbiamo bisogno all’infuori del ritorno della stagione delle belle statuine, nella quale, all’insegna del “qui lo dico qui lo nego”, si fa ogni giorno un passo verso un nuovo assetto centrista facendo finta di stare fermi. Se c’è un momento nel quale il nostro linguaggio deve essere improntato al “sì sì, no no”, questo momento è quello che attraversa ora il Paese. I coraggiosi abbiano il coraggio di parlare chiaro e noi gli assicuriamo altrettanta chiarezza. Lo dobbiamo ai cittadini e a noi stessi.