“Non vorrei che la Puglia che cinque anni fa e’ stata la culla delle primarie, ne diventasse la tomba”. Lo afferma Arturo Parisi, il precursore delle primarie in Italia e garante cinque anni fa delle primarie pugliesi.
“La scelta che domenica e’ affidata alla libera valutazione personale degli elettori del centro sinistra e’ quale debba essere la persona e il progetto attorno al quale costruire la coalizione, e non invece, come appare, quale sia il partito che debba guidarla. Se la domanda riguardasse il partito guida, non ci sarebbe alcun bisogno delle primarie. La risposta non potrebbe che essere infatti altro che quella che daranno gli elettori nelle elezioni del consiglio regionale di aprile. Se, come ha ribadito piu’ volte Bersani, durante il cosiddetto congresso del Pd, si e’ deciso di avvalersi delle primarie per la designazione delle persone preposte alla cariche monocratice e’ perche’ a queste persone e’ affidato il compito di essere in quanto tali un riferimento unitario per tutti gli elettori della coalizione al di la’ delle preferenze e delle appartenze ai diversi partiti che la compongono.
Se la competizione dovesse assumere, come purtroppo appare, la forma del confronto tra gruppi militarizzati con gli apparati schierati, in nome della disciplina di partito, sotto la guida delle dirigenze a favore dei rispettivi candidati si finirebbe per produrre un grave danno alla coalizione, al partito, al candidato vincente, e, allo stesso istituto delle primarie.