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6 Settembre 2010

PARISI, FINI RIFIUTA LE TENTAZIONI CENTRISTE. ADESSO DALLE PAROLE PASSI AI FATTI

Autore: Marina Nemeth
Fonte: Il Piccolo
Secondo lei Berlusconi accetterà la proposta di
Fini di continuare la legislatura sulla base di un nuovo patto che
comprenda le richieste di Futuro e libertà?
Se le parole hanno un senso accettarla comportera’ per
Berlusconi un prezzo altissimo. Se dovesse accettarla sarebbe solo per
finta. La sfida che Fini ha lanciato a Berlusconi, finirebbe per
trasformarsi in una sfida a se’ stesso. Un rifiuto di Berlusconi o una
accettazione per finta potrebbero costringerlo a scelte che ancora non
ha fatto.
 
Fini non è stato
tenero con la Lega, la accusa di volere un federalismo poco equo. Sono
posizioni molti vicine a quelle del Pd. Come pensa reagirà Bossi
Non sono le sole parole simili a quelle del Pd. Se
dovessero provare a trasformarsi in fatti sarebbero destinate ad
aumentare le tensioni interne alla maggioranza. Se restassero invece
parole finirebbero per danneggiare l’opposizione privandola della sua
funzione. La maggioranza si troverebbe infatti a rappresentare anche le
ragioni della opposizione. Sara’ compito nostro costringere Fini a
tradurre nei fatti le sue parole, e ricordare a lui e ai cittadini che i
fatti gia’ consumati non sarebbero mai accaduti senza il suo apporto
attivo. Basta per tutti il suo mea culpa per la legge elettorale.
Pentimento apprezzabile, solo se accompagnato pero’ da una ravvedimento
operoso.
Che cosa intende quando paragona la situazione del Pdl, così come esposta da Fini a quella del Pd?
 A dispetto delle diffuse elucubrazioni attorno
all’idea che Fini potesse dar vita con Casini, Lombardo e altri ad un
terzo polo incompatibile e contrario allo schema bipolare il discorso di
Fini e’ sembrato rifiutare ogni tentazione centrista e determinato a
condurre invece la sua battaglia per la legalita’ e la democrazia del
centrodestra nel rispetto del bipolarismo e della appartenenza di FeL al
centrodestra. Questo fa della sua battaglia non solo un contributo al
rinnovamento e all’avanzamento della democrazia e della legalita’ nel
centrodestra, ma una spinta e una sfida perche’ lo stesso accada nel
centrosinistra. 
Perché mai l’azione di Fini potrebbe finire per estendere i suoi effetti alla situazione del centro sinistra?
La stretta interdipendenza che in in un sistema
bipolare esiste tra i due poli fa sí che le dinamiche interne ad una
parte si riflettano nell’altra. Cosi’ come nel 2008 la forzatura del
processo unitario del centrosinistra guidata dalla illusione di
trasformare d’un colpo una coalizione in un partito, ha prodotto una
identica forzatura nel centrodestra, le tensioni e la frammentazione
attuale interna al centrodestra e’ destinata ad alimentare una tensione
equivalente e possibili frammentazioni nel centrosinistra. Cosi’ come il
di piu’ di democrazia del centrosinistra ha incoraggiato ieri
nel centrodestra l’insofferenza contro il dispotismo interno, ora la
rivolta nel Pdl contro l’egemonia berlusconiana e’ destinata a produrre
una eguale rivolta contro le egemonie interne al centrosinistra. Come
Fini denuncia il fallimento di un Pdl ridotto a poco piu’ di Forza
Italia, e’ comprensibile che altri possano denunciare eguali fallimenti
di un Pd che appare a troppi poco piu’ che una nuova fase della storia
di partiti del passato.