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26 Gennaio 2005

Parisi: è meglio perdere che perdersi. E’ grazie a quella scelta che oggi siamo ancora in piedi

All’indomani della caduta del governo guidato da Romano Prodi in una intervista a Repubblica dissi che mi ero limitato a tenere i conti: la nostra azione  della Presidenza del Cosiglio dei Ministri che aveva deliberato di chiedere il voto di fiducia e dei partiti di maggoranza era guidata dalla idea di difendere le nostre ragioni immaginando di farcela ma non perchè facevamo affidamento sui numeri, io mi sono limitato a misurare il rischio a seguire con i capigruppo la preparazione del voto e poi a tenere i conti in corso d’opera: quanto alla linea che guidava la nostra scelta (quella mia e di Prodi, non di quelli che  poi si sono poi pentiti,  sbandati, o hanno tradito) era ” è meglio perdere che perdersi”. perchè solo se perdiamo senza perderci potremmo un giorno ritrovarci e riscattare questa scofitta”.

Ed è grazie a quella scelta, ho detto ieri, (a Planet 430 ndr) che siamo oggi ancora in piedi lungo lo stesso cammino che aprimmo dieci anni fa con la fondazione dell’Ulivo.