SINALUNGA (SIENA) – ”Non e’ Prodi che deve aderire alla Margherita, siamo noi che dobbiamo aderire al progetto di Prodi. Nel momento in cui questa adesione sara’ chiara, sara’ chiaro anche l’opposto”: Arturo Parisi risponde cosi’ in un faccia a faccia con Franco Marini ad un convegno della Margherita alla domanda se Prodi debba aderire o no ai DL.
Il presidente dell’assemblea federale della Margherita fa un duro affondo sull’identita’ del partito: ”c’e’ una ricerca ossessiva di una identita’ che sia o a partire dal passato, o a partire dall’esigenza di crearsi una identita’ per differenze.
Non c’e’ interesse a individuare in cosa si crede, ma a individuare cosa e’ libero sul mercato. Si cerca dunque un’identita’ per differenze rispetto ai Ds e per vicinanza rispetto alla Cdl. Qui’ nasce il problema: noi siamo di centrosinistra, non siamo un pezzo di centro, perche’ questo si’ sarebbe essere subalterni. Noi abbiamo l’ambizione non di rappresentare un pezzo ma la costruzione del tutto. E rispetto a cio’ la Margherita si sta allontanando: una volta bene, ma sette, otto o nove volte, vuol dire che c’e’ dietro un fine”.
A questo affondo, Franco Marini replica: ”l’avvicinamento di Prodi alla Margherita sarebbe un fatto positivo. Ma la domanda e’: possiamo avere un ruolo dentro la coalizione? Se non l’abbiamo io dico: sciogliamoci subito e facciamo un partito democratico. In questa fase storica la Margherita puo’ averlo. Sbaglia chi parla di centro come una riserva di caccia. No, siamo un partito piu’ moderno e la scelta dell’alleanza e’ lineare ed il ruolo per la battaglia contro Berlusconi che noi
abbiamo nessuno lo puo’ cancellare. Il punto su cui i giudizi tra me e Parisi restano distanti e’ questo: il ruolo dell’Ulivo da lui viene molto ingigantito. Io capisco che il ruolo della Margherita, quando sfuma cosi’ rispetto all’Ulivo, perde consistenza e forza”.