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14 Febbraio 2011

PARISI, ASCOLTARE LA PIAZZA.MA SIA IL VOTO A DECIDERE.L’ITALIA NON E’ L’EGITTO.

L’Italia non e’ l’Egitto, le nostre piazze non sono le piazze del Cairo, e i nostri magistrati non sono i militari egiziani.
 
Che le elezioni siano l’unico mezzo per mandare a casa Berlusconi sembra finalmente una convinzione diffusa.

Anche se Bersani le indichi ancora non come il mezzo migliore ma come il male minore, l’idea di mandarlo a casa attraverso il varo di un nuovo governo fondato su una trama parlamentare sembra ormai alle nostre spalle.

Cosi’ come nelle urne ci aveva battutto, nelle urne Berlusconi deve essere battuto: sconfitto da una coalizione che si candida nitidamente davanti agli elettori per portare l’Italia certo fuori dai problemi che in questi 17 anni Berlusconi e i suoi alleati hanno fortemente aggravato, ma ancor prima affronti quelli che il Paese si porta appresso irrisolti da decenni.

Peccato che si sia sprecato tanto tempo per arrivarci. Speriamo che non ci voglia altrettanto per capire che al voto si debba arrivare nel rispetto assoluto del previsto percorso istituzionale senza saltare o forzare nessun passaggio come autorevoli commentatori sembrano oggi suggerire.

E’ giusto ed e’ bene che i cittadini utilizzino tutti i mezzi e le sedi per far sentire la loro voce, e quindi e’ doveroso sostenere e ascoltare le manifestazioni di piazza che da tre anni si rinnovano sempre piu’ estese e appassionate.

Altrettanto doveroso e’ chiedere che Berlusconi dia conto dei suoi comportamenti davanti ai magistrati.

Bisogna tuttavia contrastare con tutte le nostre forze la tentazione di mandare a casa Berlusconi per iniziativa dei magistrati o delle piazze attraverso forzature dell’iter costituzionale.

L’Italia non e’ l’Egitto, le nostre piazze non sono le piazze del Cairo, e i nostri magistrati non sono i militari egiziani.