Nelle stesse ore in cui Marco Pannella prosegue con la testardaggine del mulo abruzzese il suo sciopero della fame e della sete a favore di un provvedimento di amnistia e indulto, crescono in quantità e autorevolezza le adesioni alla nostra campagna a favore della sua nomina a senatore a vita.
«Non sono certe mancate le volte nelle quali non mi è riuscito di condividere di Pannella battaglie, forme, ispirazione» premette Arturo Parisi, fondatore dell’Ulivo e già ministro della Difesa. «E tuttavia è impossibile non riconoscere il contributo straordinario da lui dato alla vita e alla crescita della nostra democrazia. La sua nomina a senatore a vita è per me l’omaggio a un modello di cittadinanza paradossale quale quella che, nella tradizione giudaico-romana, solo il Cristianesimo ha proposto all’Uomo, cittadino e allo stesso tempo, dentro ogni Città, estraneo e passeggero. Il riconoscimento al Cittadino Pannella dell’”altissimo merito” da lui acquisito lungo una intera vita spesa come nessun’altra “dentro ma fuori dal Palazzo” (come ci ricorda ogni giorno Radio Radicale), e nello stesso tempo per tutti la proposta di un modello di cittadinanza come impegno interno alla Politica e al di fuori e contro la Politica ridotta a mondo dei politici».
Da Bruxelles arriva anche l’adesione di Sergio Cofferati, già segretario generale della Cgil e parlamentare europeo del Pd: «La passione politica e la determinazione di Marco in difesa dei diritti civili sono esemplari e come tali vanno riconosciuti e premiati. La nomina a senatore a vita sarebbe il modo più efficace per farlo».
Concorda il senatore di Forza Italia Lucio Malan: «Mi sono avvicinato a Marco Pannella fin dal 1978 – ricorda – e spesso ho avuto la doppia tessera radicale. La sua è sempre stata una voce indipendente, spesso scomoda ma non di rado saggia e lungimirante in una politica che troppo spesso ha un orizzonte ristretto ai quotidiani del giorno dopo. La sua nomina costituirebbe inoltre un’eccezione alla regola fin qui seguita dal presidente Napolitano: quella di nominare sempre sostenitori certi della sinistra in Parlamento».
Concetto ribadito a suo modo anche dal collega Giancarlo Galan, presidente della Commissione Cultura della Camera: «Sono davvero stufo di presidenti della Repubblica che nominano sempre e solo senatori a vita di sinistra, quasi a voler significare che chi non lo è sia solo un coglione. Anche per questo appoggio convintamente l’iniziativa de La Notizia. Pannella rappresenta una grande storia e dei valori che non possono essere ascritti alla sinistra, al centro o alla destra. La battaglia che conduce da un’intera vita è infatti ispirata a un unico concetto: quello della libertà».
E mentre l’ex segretario del Pci Achille Occhetto se la cava con una battuta semiseria («Appoggio la sua candidatura se sostenete anche la mia…»), l’ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, che proprio ieri è andato a trovare in clinica il leader radicale, rivendica con orgoglio di aver già promosso un anno fa la stessa battaglia: «Non posso che rivendicarne la giustezza. Farlo senatore a vita darebbe lustro e credito alle nostre istituzioni, sarebbe un investimento sull’autorevolezza del nostro Parlamento».