29 Settembre 2004
Marzabotto: Parisi, “E’ successo una volta può succedere ancora”
Autore: Arturo Parisi
Nel tempo dell’orrore che ostenta e strumentalizza il disprezzo per la vita e la dignità umana, nel tempo scandito dalle immagini che quotidianamente raggiungono ogni uomo, ogni donna, ogni bambino di questo pianeta e mostrano l’abominio compiuto sugli inermi ostaggi o civili, gli inermi di qualunque parte, come inermi erano le vittime di Marzabotto risuona tragicamente attuale come una profezia l’antico monito di Primo Levi: “Ricordate sempre che se è successo una volta può succedere ancora”.
Succede ancora.
Oggi sta succedendo ancora.
Il Monumento Ossario di Sant’Anna è sulla vetta del Colle di Cava a ricordo delle efferatezze compiute dal nazifascismo sessanta anni fa.
Ma da allora un’idra velenosa ha cominciato a rialzare le sue cento teste, le ha alimentate nutrendosi di razzismo e di xenofobia, di intolleranza e integralismo, di una concezione della vita e della morte fanatica, violenta e autoritaria.
Il mostro che si nutre di odio, morte, terrore è ancora e di nuovo fra noi.
Contro quel mostro ogni uomo che voglia essere degno della sua umanità, ogni popolo che voglia dirsi civile, deve ergere un monumento, ma deve ergerlo dentro di sé, nelle fibre più forti e profonde del suo essere.
Lo innalzi forte come pietra a difesa e affermazione della libertà e dell’umana dignità.
Lo scolpisca ogni giorno con la volontà, con la ragione, con la memoria.
Arturo Parisi