Roma, 5 set. – “Esattamente un
mese fa ci eravamo convocati per comunicare la nostra determinazione
nella battaglia contro il ‘porcellum’, che lo stesso Calderoli ha
definito una porcata e che cosi’ continueremo a chiamare finche’ non ce
ne saremo liberati”. Esordisce cosi’ Arturo Parisi durante la
conferenza alla Camera del Comitato promotore dei referendum contro
l’attuale legge elettorale, a un mese dall’avvio della raccolta firme
che scade il 30 settembre (entro
questa data ne devono essere raccolte 500 mila).
“Quando siamo
partiti- sottolinea l’esponente del Pd- agli occhi di tutti sembravamo
dei pazzi. Ma le imprese piu’ disperate sono quelle che aprono qualche
speranza. Oggi
possiamo dire che abbiamo aperto una breccia visto che molti ci
sostengono e le dichiarazioni a favore si moltiplicano. Dopo un mese-
continua- l’obiettivo che sembrava impossibile, o solo possibile, sembra
addirittura a portata di mano”.
Parisi ricorda il sostegno
“dei Verdi con Bonelli, di alcune componenti di Fli, di molti sindaci da
Merola a Renzi, da Pisapia a Penati, di esponenti di centrodestra come
Martino, Gizzanti, Storace e le campagne stampa de ‘Il Fatto’, ‘Il
tempo’, ‘Europa’, il ‘Futurista’”. E ringrazia “i dirigenti del Pd che, a
partire da Vannino Chiti, hanno aderito a titolo personale rischiando
l’isolamento prendedonsi la liberta’ di schierarsi” a favore del
referendum. Infine, a proposito del Pd, l’ex ministro alla Difesa commenta: “Prendo atto della posizione
del partito che dice che i partiti non si impegnano per i referendum.
Riconosco la fatica del segretario Bersani che si trova all’incrocio di
due linee radicalmente opposte. Apprezzo l’amicizia che ci ha espresso
qualche giorno fa, ma rinnovo il pungolo affinche’ il Pd vada oltre una
posizione intermedia”.