Roma – Arturo Parisi
replica a Dario
Franceschini e osserva che la risposta del capogruppo Pd alla
Camera “rafforzi le preoccupazioni all’origine della nostra
richiesta. E’ infatti chiaro che il gruppo non ha
responsabilita’ e deve prendere atto della impossibilita’ della
presidenza della Camera nel procedere alla calendarizzazione di
proposte di legge elettorali, vista la determinazione della
presidenza del Senato nel proseguire l’esame della proposta di
legge in materiale elettorale perche’ gia’ incardinata. Resta
tuttavia che il tempo passa e nulla si intravvede
all’orizzonte”.
“Basti considerare i nove mesi intercorsi inutilmente dallo
scambio di lettere al riguardo dall’inizio dello scorso ottobre
tra il presidente Fini e il presidente Schifani, che tu citi.
Se quindi il gruppo nulla puo’, perche’ nulla puo’ la Camera,
e’ troppo – aggiunge l’esponente ulivista – chiedere che la
segreteria del Partito solleciti il gruppo del Senato perche’
l’iniziativa da noi richiesta sia trasferita in quella Camera?
La cosa piu’ sgradevole sarebbe se si desse ai cittadini
l’impressione di assistere ad un ennesimo gioco dell’oca. Col
risultato che il superamento dell’attuale legge elettorale
invece che nella ordinaria sede parlamentare sarebbe ancora una
volta inevitabilmente rinviato ad iniziative referendarie
fondate sulla denuncia della impotenza se non addirittura del
rifiuto del Parlamento di rivedere la legge elettorale che lo
ha eletto anche se profondamente delegittimata e
delegittimante. Ti sarei percio’ grato – conclude Parisi – se
trasmettessi la nostra richiesta per competenza al segretario
Bersani e per conoscenza alla presidenza del nostro gruppo al
Senato”.