Di fronte alla decisione personale di Emma Bonino di candidarsi alla presidenza del Lazio non ho avuto esitazione nel dichiarare la mia simpatia per la sua decisione. Allo stesso tempo ho sempre sostenuto la necessita’ di un coinvolgimento a livello nazionale e in tutte le regioni nella coalizione del Partito Radicale in quanto partito per riconoscere ad esso la sua specifica storia e consentire a noi di aprire un confronto fondato sul riconoscimento delle rispettive posizioni. Mi dispiace invece che i radicali e la stessa Emma Bonino non comprendano l’importanza che la sua candidatura emerga da un voto popolare e non nascondano invece di preferire che essa sia il risultato di un accordo tra vertici di partito. Capisco che il tempo rischi di decidere per noi. Ma una cosa e’ schierarsi con chi ha lavorato con determinazione e sta lavorando fino alla fine perche’ il tempo si consumi in modo da lasciare ogni decisione nelle mani di pochi capipartito. Un’altra cosa e’ dimostrare di impegnarsi attivamente con le parole e con i fatti perche’ sia difesa e si allarghi quella democrazia dei cittadini che i radicali evocano quando assumono a riferimento la lezione della democrazia americana.