Delle gravi parole pronunciate ieri da Schifani sulla legge elettorale tutto si può dire all’infuori che siano sorprendenti. Certo è paradossale che a dire “il re è nudo’ invece di un bambino è stata questa volta la seconda carica della Repubblica. Ma il fatto più grave è che non solo Schifani, ma tutti gli attori coinvolti nella rissa ormai esplosa sulla legge elettorale argomentano a favore di questa o quella soluzione solo a partire da interessi particolari invece che in riferimento all’interesse generale. Non solo. Man mano che si approssima la data della competizione ognuno degli attori, nessuno escluso, modifica la propria posizione guidato dal mutare dei calcoli di convenienza. Per il cittadino comune uno spettacolo indecoroso forse difficile da comprendere ma certo facile da giudicare. Questo sì che alimenta l’antipolitica.