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5 Gennaio 2012

L. elettorale, Parisi-Morrone: Su referendum retroscena sconcertanti

Fonte: TMNews

Roma – “Sconcerta che un importante cronista
come Francesco Verderami, su un quotidiano autorevole come il
Corriere della sera, evocando ‘fonti autorevoli’ anticipi non
solo la bocciatura dei ‘quesiti abrogativi del porcellum’ sui
quali la Corte costituzionale si appresta a decidere nei prossimi
giorni, ma anche il contenuto delle motivazioni di una sentenza
ancora tutta da scrivere. Ancora più sconcertante è la tesi che
la decisione sarebbe presa a partire da considerazioni
squisitamente politiche piuttosto che giuridiche. L’intenzione
sarebbe, infatti, quella di ‘rassicurare le istituzioni e i
partiti di maggioranza’ circa il fatto che, respinto il
referendum, ‘le forze politiche non sarebbero costrette a
muoversi d’urgenza per cambiare la legge con l’obiettivo di
evitare la consultazione'”. E’ quanto denunciano Andrea Morrone,
Arturo Parisi, rispettivamente presidente e coordinatore politico
del Comitato referendario per i collegi uninominali.

“Questa previsione è stata diffusa anche da altri organi di
stampa, senza riguardo alcuno per la dignità della Corte
costituzionale. Il quotidiano ‘la Repubblica’, addirittura,
arriva al punto di indicare i giudici favorevoli, quelli contrari
e gli indecisi, con nomi, foto, dichiarazioni e numero di pagine
delle memorie difensive – proseguono Parisi e Morrone -. Ciò
nonostante, vogliamo rinnovare la nostra fiducia nella Corte
costituzionale, nella sicurezza che la sua decisione sarà fondata
su argomentazioni strettamente giuridiche e guidata da
valutazioni rigorosamente di ordine costituzionale. Il nostro
rispetto verso la decisione della Corte, quale che sia l’esito,
non è tuttavia disgiunto dalla convinzione delle nostre ragioni
sulla piena ammissibilità dei quesiti elettorali, convinzione
pienamente rafforzata dal parere favorevole manifestato in un
appello pubblico da 112 autorevoli cattedratici di diritto
costituzionale, e suffragata, altresì, da centinaia di giuristi
di altre discipline che hanno sottoscritto il referendum”.

“Oltretutto, in contrasto con le valutazioni riferite dal
Corriere della sera, la bocciatura dei referendum non solo non
‘metterebbe in sicurezza il sistema politico’, ma lo esporrebbe
al rischio che, una volta private del pungolo del referendum, le
forze politiche continuino a dimostrarsi incapaci di
corrispondere alle attese dei cittadini come è accaduto finora”
concludono i due esponenti del Comitato referendario.