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14 Novembre 2010

GOVERNO: PARISI, TERZO POLO? FINI-CASINI-RUTELLI LEGATI SOLO DA NEMICO COMUNE. DIFFICILE COSTRUIRE QUALCOSA DI DURATURO MA PD SIA PRONTO AD AVVIARE SUBITO CONFRONTO

Fonte: Adnkronos

Roma – Manca
un programma comune e manca un leader. Insomma, la strada del terzo
polo e’ ancora lunga. Ed e’ il segno della ‘confusione’ che vive il
paese. Per ora l’unica cosa a tenere insieme le forze e’ il ‘nemico
comune’, cioe’ Silvio Berlusconi.
Arturo Parisi parla con l’ADNKRONOS della marcia di avvicinamento tra
Fli di Gianfranco Fini, Udc di Pier Ferdinando Casini e Api di Francesco
Rutelli.

Se questo nuovo polo nascera’, pero’, il Partito
democratico dovra’ ‘avviare subito un confronto trasparente’ per
‘superare il berlusconismo in una comune proposta di governo’.
L’esponente del Pd poi si dice preoccupato per la ‘crisi’ del sistema
bipolare, auspicando che non si torni alle ‘pratiche trasformistiche del
passato’.

Ieri
alla convention del Liberaldemocratici, la presenza contemporanea di
Fini, Casini e Rutelli ha dato una rappresentazione ‘plastica’ del polo
in costruzione.

‘Prima -spiega Parisi- conviene aspettare che
questo terzo polo nasca. Si fa in fretta a dire polo. Se polo non e’ un
sempice raggruppamento di liste elettorali collegate tra loro per
superare le strettoie della legge elettorale, ma una coalizione che per
qualita’ della proposta e quantita’ dei consensi possa competere in modo
credibile per il governo del Paese, il cammino che ci separa dalla sua
nascita e’ ancora lungo. Basta pensare -rimarca Parisi- alla assenza di
un leader e di un programma comune’.

‘Per ora l’eventualita’ della sua nascita ci dice solo
della grave confusione che vive il Paese. Speriamo che non ne annunci
nel contempo una nuova. Lasciando da parte la questione del leader
comune, e’ difficile infatti -sottolinea ancora Parisi- immaginare
Rutelli, Fini e Casini, e magari Lombardo, insieme per costruire
qualcosa di duraturo per il Paese. Troppo distanti le loro posizioni su
temi importanti quali la legge elettorale, le riforme istituzionali, il
welfare, la laicita’, la famiglia per fare solo alcuni esempi. L’unica
cosa sicura per ora e’ il nemico comune’.

Quale rapporto puo’
avere il Pd con questa forza?
‘Se dovesse nascere, e’ chiaro che
bisognera’ avviare da subito un confronto trasparente con l’obiettivo
di trasformare il comune desiderio di superare il berlusconismo in una
comune proposta di governo. Non basta mettersi insieme per battere Berlusconi.
Occorre poi governare l’Italia’,
ricorda l’ex ministro.

La spinta ad aggregare proposte
diverse da Pd e Pdl indica che la stagione del bipolarismo in Italia e’
finita?

‘Fortunatamente non e’ ancora finita. Ma come segnalano
alcuni movimenti -avverte Parisi- si e’ aperta certamente una crisi’. 

Questo

e’ un problema serio per l’Italia. Mentre siamo riusciti a dare
stabilita’ ai governi regionali e locali assicurando un sistema bipolare
con l’elezione trasparente e immediata del sindaco, del presidente
della provincia e del presidente della Regione, lo stesso non siamo
riusciti a fare a livello nazionale condannando il Paese ad una
precarieta’ perenne’, dice Parisis.

‘Immaginiamo in che
situazione ci troveremmo se anche i governi locali fossero nelle
condizioni di quello nazionale! Qualunque coalizione seria dovra’
ripartire da qui. Assicurare al governo nazionale la stessa forza dei
governi locali. Ho paura che molti siano tentati all’opposto dalla
tentazione di tornare anche nei governi locali alla instabilita’ e alle
pratiche trasformistiche del passato. Basti guardare -ricorda- alla
situazione siciliana’.