La
stessa ritrovata amicizia tra il popolo italiano e il
popolo libico che
oggi celebriamo in occasione della visita
del colonnello Gheddafi ci
consente e ci impone di parlarci
alla pari con parole di veritá. Se in
nome della comune
umanitá Gheddafi ha voluto ricordare in modo
decisamente
plateale a noi italiani un passato nel quale
abbiamo
tradito i nostri stessi valori, ci consenta Gheddafi di
dire ad
alta voce ai fratelli libici che essi hanno il
diritto di aspirare agli
stessi diritti che noi riteniamo
indissolubilmente legati alla
condizione umana. Parole,
silenzi, o gesti diversi soprattutto se
sospettati di
ispirarsi alle convenienze e non alle convinzioni,
invece
di mettere riparo agli errori passati finirebbero
per
aggravarli. Non é la complicitá nelle reciproche
trasgressioni, ma
l’emulazione nella pratica dei comuni
valori che fará crescere
l’amicizia tra i nostri popoli.