Roma – L’eventuale estensione della lista bloccata dal
‘Porcellum’ alla legge elettorale europea, come vuole il governo, aumentera’
la ‘separatezza’ degli eletti rispetto ai cittadini elettori, moltiplicando
quindi l’effetto ‘casta’. Lo scrive Arturo Parisi in un intervento
pubblicato sul sito ‘lafabbrica.eu’ di Giulio Santagata, in cui giudica
sbagliata l’intenzione di modificare i calendari parlamentari in modo da
tenere gli eletti piu’ tempo a Roma e meno sui collegi.
Parisi ricorda la
la campagna contro la ‘casta’ della passata legislatura aveva due
motivazioni contrapposte: da una parte stava ‘la sacrosanta indignazione
verso i privilegi dei parlamentari e gli ingiustificati costi della politica
di ispirazione autenticamente democratica’; dall’altra stava invece
‘l’attacco alla funzione istituzionale dei parlamentari e del parlamento
sicuramente reazionaria, antidemocratica e populista’. ‘Della prima linea
-osserva Parisi – dopo gli interventi promossi dal governo Prodi, invece di
svilupparsi ulteriormente allargandosi ad altre categorie superprivilegiate,
alle istituzioni inutili, e ai costi ingiustificati, sembra essersi persa
ogni traccia. Continua invece l’attacco alla funzione rappresentativa del
Parlamento e dei parlamentari. Capofila di questo attacco e’ ancora una
volta il nostro Presidente del Consiglio’. Dimenticando pero’, sottolinea
Parisi, ‘che Freedom House ha classificato, durante il suo precedente
governo, l’Italia fra i Paesi ‘parzialmente liberi’ proprio a causa della
subalternita’ del Parlamento all’Esecutivo, oltre che per la concentrazione
delle TV, il controllo del governo sulla Rai’.
A questo atteggiamento di
Berlusconi di delegittimazione dei
parlamentari e del Parlamento, prosegue l’ex ministro degli Esteri,
‘cooperano’ anche altri elementi., come la campagna di alcuni media che
accusa di ‘fannullonismo’ i parlamentari.
Tale accusa ‘sta infatti
incoraggiando per reazione il moltiplicarsi delle proposte di legge e la
loro assunzione a parametro della qualita’ della attivita’ parlamentare’.
Con l’effetto ‘paradossale’ di incoraggiare il moltiplicarsi di leggi.
‘Questa distorsione – osserva ancora Parisi – ha raggiunto poi il suo
culmine nell’annunciata modifica del calendario parlamentare con l’obiettivo
di espandere al massimo la settimana romana nel presupposto della
irrilevanza del rapporto con gli elettori. Una riforma questa che sembra
purtroppo fondata su un largo consenso trasversale. Poiche’ i parlamentari
sono ormai nominati dai vertici di partito, perche’ mai – si domanda Parisi
– dovrebbero mantenere un rapporto col collegio?’. ‘Invece di contestare la
attuale disastrosa legge elettorale e la minacciata estensione delle liste
bloccate anche nella elezione del Parlamento europeo – conclude Parisi – si
adegua la prassi alla regola ingiusta dimenticando che ‘casta’ prima che
privilegio significa ‘separatezza”.