“Le spiegazioni fornite dal Ministro Frattini lasciano il Parlamento nella stessa condizione di prima. Più chè reticente ed evasiva, la spiegazione è stata soprattutto contradditoria.
Non si può infatti fondare la motivazione dell’espulsione sulla base di supposti precisi elementi comportamentali acquisiti dai nostri servizi di informazione nei riguardi di singoli individui e cercare allo stesso tempo copertura nella identità di motivazioni addotte in questi stessi giorni di fronte a casi simili da altri Paesi.
I casi infatti sono due. O i motivi sono specifici e allora è questa specificità a motivare l’espulsione. O i motivi sono gli stessi addotti in questi stessi giorni da tutti i paesi e allora hanno a che fare con la guerra in Irak e quindi andrebbe spiegata la connessione con la nostra posizione nel conflitto in corso. Ma è appunto a questa domanda che il governo ha creduto di sfuggire perchè ha paura delle domande che ad essa fanno seguito. Ancora un’altra furbata per tentare di confondere le idee per coprire scelte che non si ha il coraggio di difendere”.