16 Ottobre 2012
DICHIARAZIONE RILASCIATA A MARINA NEMETH
de IL PICCOLO di Trieste il 16.10.2012
Grazie a Veltroni per la stima personale.Ma la scelta di non tornare in parlamento è una scelta che anche io avevo maturato da tempo, e da tempo reso pubblica. Proprio alla Leopolda dove ero andato solo per incoraggiare altri ad alzare la mano e a dire la propria idea per il nostro futuro. Anche se da un numero di anni inferiore alla soglia, i dodici anni e passa che sono in parlamento sono un tempo che sento sovrabbondante, anzi infinito. Soprattutto se penso alla mortificazione del tempo consumato a pigiar tasti a comando, solo per senso del dovere e nel rispetto del patto stretto con gli elettori.
Anche se il tema del ricambio è stato banalizzato, come se fosse una questione di accelerazione di carriera o di pensionamenti anticipati di politici, l’urgenza del ricambio nasce dal dovere di chi ha subito e prodotto gravi sconfitte politiche di prenderne atto anche sul piano personale. Non mi illudo tuttavia che chi si è speso finora per la piena restaurazione della partitocrazia si fermi e si faccia da parte da solo prendendo atto del rifiuto dei cittadini.
Non si illuda tuttavia chi pensa di liberarsi di me. Così come ho difeso le mie idee prima di entrare in Parlamento troverò il modo di far sentire la mia voce anche fuori. Anche perchè la battaglia per una democrazia dei cittadini contro la partitocrazia e il centralismo si vince e si perde tra i cittadini. Così come tra i cittadini la iniziammo con i referendum dell’inizio degli anni novanta, tra i cittadini la continueremo. Dentro il centrosinistra e oltre questo centrosinistra, dentro il Pd e oltre questo Pd. Sapendo che la causa per la quale mi sono speso non è stata ancora sconfitta ma non ha certo ancora vinto.