Nel passare il testimone a Montezemolo, il presidente uscente D’Amato ha giustamente riconosciuto che non c’è peggior nemico del capitalismo di un cattivo capitalismo. In coerenza con questa premessa il discorso di Montezemolo mi è sembrato guidato dalla preoccupazione di dare testimonianza ai valori del migliore capitalismo.
Di un capitalismo ispirato eticamente, corresponsabile della società , aperto verso il futuro. L’impegno forte ed esplicito a ripartire dal patto sociale del 1993, il rifuto di ogni tentazione protezionistica, la denuncia delle tendenze localistiche, il riconoscimento del ruolo centrale della istruzione e della ricerca, la rinnovata preoccupazione a favore di una poltica meridionalista, la scelta nitidamente europeista sono conclusioni coerenti di queste premesse: conclusioni che sentiamo nostre.
Pur consapevoli che oggi è il giorno delle parole, conoscendo Montezemolo siamo sicuri che le parole alte di oggi saranno onorate da comportamenti conseguenti. Lungo l’impegnativo cammino che lo attende Montezemolo sa che saremo per lui interlocutori attenti e leali.