A proposito delle condizioni e dei limiti che caratterizzano il bilancio della Difesa e quindi la capacità di far fronte ai nuovi impegni internazionali, Tremonti mi invita a non far confusione tra passato e presente perchè nella trascorsa legislatura tutti gli impegni militari sarebbero stati adeguatamente finanziati, nè era previsto o prevedibile un impegno militare in Libano. Visto che vengo invitato alla lealtà, è un identico impegno alla lealtà quello che rivolgo io al Ministro Tremonti.
La verità è infatti che, mentre con una mano le missioni venivano finanziate nel presente, tagliando gravemente con l’altra mano il bilancio della difesa le stesse missioni venivano messe gravemente in causa nel futuro: le missioni già allora deliberate prima ancora di quelle non prevedibili come l’odierna missione libanese.
Questo perchè i tagli incidevano pesantemente sull’addestramento del personale e sull’efficienza dei mezzi impedendo gli investimenti indispensabili ad una regolare manutenzione e sostituzione dei materiali e degli equipaggiamenti logorati dall’uso ordinario e soprattutto da quello straordinario connesso alla partecipazione alle missioni all’estero.
Certo questi tagli, come ci oppone Tremonti, sono ascrivibili alla intera maggioranza parlamentare di centrodestra e non solo all’allora Ministro dell’Economia ma in questi tagli è impossibile negare la sua piena responsabilità non fossaltro per non aver voluto ascoltare l’allarme tempestivo e appassionato lanciato allora dal Ministro della Difesa Martino.