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5 Dicembre 2008

Bene ha fatto il suo giornale ad indagare ma io no c’entro nulla

Lettera inviata al quotidiano Il Tempo
Autore: Arturo Parisi
Caro direttore,
 
innanzitutto voglio esprimerle il mio apprezzamento
per l’inchiesta condotta sulla gestione del patrimonio edilizio degli
enti di pubblica assistenza e beneficienza. I fini istituzionali
perseguiti da questi enti richiedono infatti a tutti di impegnarsi con
tutto il rigore possibile per la buona utilizzazione e per il
conseguimento della massima redditivitá del loro patrimonio. In questa
prospettiva la vigilanza della stampa al servizio della pubblica
opinione é uno strumento insostituibile. Egualmente meritorio é il
potenziamento dell’attenzione quando sono a qualsiasi titolo in causa
persone, come me, rivestite di pubblica responsabilitá. Quanto
all’episodio al quale ha ritenuto di dare la massima visibilitá
dedicando addirittura il titolo principale nella prima pagina, e la
seconda pagina sento di avere, di fronte ai cittadini, il dovere prima
ancora che il diritto di precisare, e, se mi consente, di contestare
alcune gravi affermazioni a mio riguardo.
1) Innanzitutto é assolutamente vero che la mia
segreteria ha trasmesso all’Ipab Sant’Alessio, cosí come ad altri enti
o proprietá immobiliari, una mia domanda perché fossi inserito
nell’elenco delle persone interessate a partecipare all’asta per
l’attribuzione in affitto di uno degli appartamenti liberi qualora
l’Ente avesse deciso di procedere alla sua assegnazione secondo le
modalitá giustamente previste dalla legge. A tal fine ho compilato il
modulo appositamente predisposto scaricando via internet la modulistica
disponibile presso il sito www.santalessio.org.
In questo contesto, in corrispondenza alle domande previste nel modulo
stesso, ho provveduto a segnalare la zona alla quale ero
preferibilmente interessato e la superficie in mq a me necessaria.
2) Non é invece vero che mi sia stato concesso alcun
appartamento, né che di appartamenti dell’Ente io sia, o sia mai stato
direttamente o indirettamente beneficiario. Anzi, per quel che mi
risulta, alla richiesta in questione non é stato finora dato alcun
cenno di risposta. (Non ho peraltro difficoltá a dichiarare che,
qualora l’asta avesse assunto come importo base quello da voi indicato
come un affitto facile di 1518 € per 41 mq, difficilmente avrei
accettato di partecipare, considerata la mia necessitá di un
appartamento almeno doppio. Per quanto la condizione di parlamentare
resti una condizione privilegiata, le assicuro che un parlamentare
normale non puó certo permettersi di pagare sei milioni di lire per una
seconda casa in aggiunta a quella che condivide con la famiglia nel
collegio di provenienza.
 Il fatto che la mia segretaria abiti nella zona non
é in alcun modo connesso alla mia richiesta giacché la stessa era a
quella data giá nella zona domiciliata. All’opposto, il fatto é
all’origine della informazione circa la possibilitá che l’ente
decidesse di procedere alla locazione di appartamenti di sua proprietá
che fossero nella zona ancora liberi.
Son sicuro che vorrá dar conto ai suoi lettori della
infondatezza delle informazioni rese che ritengo per il contenuto e per
la forma gravemente lesive della veritá dei fatti e della mia
reputazione. In particolare la prego di dar conto della totale
infondatezza della informazione che in prima pagina mi vede inserito
“tra i beneficiari” di un appartamento ad “affitto facile”, e, in
seconda, denunciato come uno che “ottenne la casa dell’Ipab”.
Cosí come sono sicuro che il suo giornale saprá
rispondere della fondatezza delle sue informazioni, resto in ogni sede
disponibile a rispondere delle mie.
 
Distintamente suo
Arturo Parisi