A proposito di un colloquio tra Veltroni e Casini leggo da qualche parte che accanto all’obiettivo sul come fare opposizione comune alla sciaguratissima legge che si annuncia per le europee, sarebbe stato un confronto su come fare delle regionali abruzzesi “un laboratorio nazionale di un nuovo centrosinistra”. Non è certo mio compito confermare o smentire alcunchè.
Sento invece il dovere di smentire nel modo più reciso che “persino Arturo Parisi, custode degli equilibri dell’Ulivo e avversario interno di Veltroni, ha ammesso: <<Solo con Casini possiamo pensare di vincere in Abruzzo>>”. Non perchè è una proposizione che nella sua banalità contabile non potrebbe essere sottoposta a verifica, ma semplicemente perchè non l’ho mai detta nè mai la direi con tanta leggerezza nel quadro di un ragionamento addirittura di rilievo nazionale.
Se qualcuno è arrivato alla conclusione che da soli non si poteva vincere e difficilmente si può tornare a vincere almeno in tempi prevedibili non posso che rallegrarmene. Come poi si possa pensare di governare con alleanze ancora più composite del passato è un tema che ci conserviamo per le sere di inverno.