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23 Giugno 2007

Afghanistan. Parisi: le perdite di civili ci impongonodi trarre delle conseguenze

Le informazioni finora in nostro possesso ci dicevano che le
perdite civili afghane che alcuni definiscono danni collaterali e che io
considero invece come se fossero perdite nostre facessero capo ad iniziative
autonome della coalizione a guida Usa non coordinate con quelle dell’Isaf.

Nonostante l’assenza di ogni coinvolgimento dell’Isaf in questi inaccettabili
episodi avevamo denunciato in ogni sede, e soprattutto in occasione della
ultima visita in Afghanistan, la loro gravità e ottenuto rassicurazioni che
questi fatti non si sarebbero ripetuti. La denuncia del presidente Karzai
che attribuisce invece ora non più alla sola coalizione ma direttamente
anche all’Isaf nuovi episodi e nuove gravissime perdite di civili ci chiama
ad essere più esigenti, molto più esigenti, e ci chiama a chiedere chiarimenti
e assicurazioni definitive. Senza dimenticare neppure per un momento chi sia
l’aggressore e chi l’aggredito, nè le intenzioni assassine che guidano la
mano sanguinaria dei terroristi, dobbiamo dire che gli episodi che vanno
ripetendosi con tragica sistematicità sono da ogni punto di vista
ingiustificabili ma soprattutto radicalmente in contraddizione col fine per
il quale è in Afghanistan la Forza Internazionale alla quale l’Italia prende
parte.

Se il Presidente Karzai dice che tutto questo non e’ accettabile. Noi
dobbiamo ripeterlo con più forza. Noi siamo in Afghanistan in risposta ad un
appello delle Nazioni Unite per sostenere il nuovo stato afghano e cooperare
con le sue legittime autorità contro l’attacco terrorista, non siamo lì per
combattere contro il suo popolo. Il contributo che l’Italia dà all’Isaf, la
nostra determinazione nel continuare a condividere le responsabilità che ci
derivano dalla appartenenza alla Alleanza ce lo consente e ce lo impone.
Contatterò il Segretario Generale della Nato per dirgli che le inchieste non
bastano più e che bisogna cominciare a trarre da esse qualche
conseguenza.