Roma – Il governo
‘non si vanti del coraggio altrui’, cioe’ di quello dei nostri soldati
impegnati all’estero, di cui va difeso l’onore: ad affermarlo e’ l’ex
ministro della Difesa, Arturo Parisi (Pd).
‘A proposito
dell’Afghanistan – afferma in una nota – vedo crescere troppa
eccitazione attorno all’idea che i nostri militari combattano, possano
finalmente combattere senza troppe complicazioni come gia’ fanno i
nostri fratelli maggiori, e soprattutto che ci sia consentito parlarne
senza remore e rivendicarne il vanto. Quello che mi preoccupa di piu’
e’ tuttavia una crescente confusione dei ruoli tra politici e militari,
dei distinti ruoli e delle connesse virtu”.
‘Se combattere
significa per i militari manifestare il loro coraggio e la loro
professionalita’, i nostri militari non hanno bisogno di occasioni
cercate come prove per contrastare accuse infamanti e luoghi comuni
spesso alimentate e utilizzate strumentalmente anche per uso interno
senza alcuna preoccupazione delle ricadute sull’onore del nostro Paese.
Non e’ da oggi e non e’ solo in Afghanistan che i nostri militari si
sono trovati nella necessita’ di affrontare le minacce alla vita, alla
legalita’, alla convivenza civile che sono stati chiamati a difendere
da soldati con le armi in adempimento di missioni loro affidate dalla
comunita’ internazionale. Non e’ da oggi che i nostri militari hanno
onorato col loro sangue e il sacrificio della loro stessa vita la loro
fedelta’ alla Repubblica’.
‘Quello di cui i nostri i nostri soldati hanno bisogno – sottolinea Parisi
– e’ di politici che difendano senza esitazione il loro onore
contrastando ogni accusa e insinuazione soprattutto se guidata dalla
intenzione strumentale di piegare la volonta’ e la sovranita’ del
nostro Paese a politiche altrui.
Quello di cui i nostri soldati
hanno bisogno e’ di politici che si difendano dalla tentazione di
vantarsi del coraggio degli altri, ed esercitino invece la virtu’ della
responsabilita’.
Quello di cui i nostri soldati hanno bisogno e’ di
politici che si assumano la responsabilita’ dei fini e assicurino ai
militari i mezzi necessari, tutti i mezzi necessari per raggiungerli.
Quello
di cui i nostri militari hanno bisogno e’ di un Paese unito alle loro
spalle che prende solo gli impegni che la Costituzione, il consenso dei
cittadini, e le risorse disponibili consentono di mantenere oggi e
domani, e di un Paese che mantiene oggi e domani gli impegni presi’.
‘Questo
– conclude l’ex ministro della Difesa – e’ quello che abbiamo detto
ieri dai banchi del governo. Questo e’ quello che ripetiamo oggi dai
banchi dell’opposizione confidando di poter condividerlo con chi ha la
responsabilita’ di governo’.