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20 Agosto 2009

Afghanistan: Parisi, chiedamoci piuttosto come mai hanno votato in tanti e in Italia votano cosi’ pochi

Se le notizie sulla partecipazione al voto finora diffuse fossero  confermate, esse dimostrerebbero che questa volta a perdere la scommessa  sono stati i talebani. I dati anticipati sono fin troppo lusinghieri e  vanno perciò valutati con attenzione nella consistenza e ancor più nella  distribuzione.

Prima di lasciarci andare a giudizi affrettati ai lettori di  casa nostra è bene ricordare che all’ultimo turno di elezioni provinciali  italiane ha votato il 45% di elettori. Ed erano elezioni nelle quali  nessuno aveva minacciato gli elettori di mozzargli le dita, non  ricordo che  i seggi fossero stati oggetto di attentati.

Per esercitare il loro diritto  di voto gli elettori italiani hanno avuto inoltre 22 ore e più di 61000  seggi e non 9 ore e meno di 7000 seggi come risulterebbe dalle informazioni  ufficiali in Afghanistan. Si aggiunga che in Afghanistan la popolazione  urbana rappresenta solo un terzo, mentre il resto è disperso in un  territorio esteso il doppio del nostro, nel quale le difficoltà di  collegamento hanno costretto a distribuire il materiale elettorale a dorso  di asino.

Se l’ipotesi di una partecipazione attorno al 50% che arriva da  Kabul fosse confermata dovremmo semmai chiederci, come hanno fatto gli  afghani a votare in tanti in così pochi seggi, e in così poco tempo, e allo  stesso tempo come mai, in condizioni radicalmente opposte e con tutte le  facilitazioni possibili, gli elettori italiani vanno a votare sempre meno.