ROMA – Professor Sartori, la mozione dell´Udc sulla Rai è un altro colpo all´egemonia di Berlusconi sferrato dai centristi.
«È una piccolissima cosa che riguarda lo sfaldamento della maggioranza».
Marco Follini, il segretario dell´Udc, ha detto al premier Berlusconi che il tempo della monarchia è finito.
«Altro che finito! La legge sul conflitto d´interessi l´hanno votata tutti, anche Follini. Speriamo che sia l´ultima volta. È il conflitto d´interessi la questione cruciale».
La legge, approntata dal ministro Franco Frattini e approvata definitivamente martedì, offre una soluzione al conflitto d´interessi?
«Beh, è l´uovo di Colombo: si abolisce il conflitto d´interessi per legge, bastava pensarci prima».
Ironie a parte, una legge finalmente c´è, dopo anni di dibattiti e ben 1.153 giorni in attesa dell´ok del Parlamento.
«Già, perché tanto tempo non si capisce! In due minuti le nostre televisioni hanno dato la soluzione: dividere la nuda proprietà dalla gestione e consentire a Berlusconi tutta la prima a patto che non assuma cariche. Dopo quell´annuncio in tv, tutti i nostri televedenti sono andati a letto felici e sollevati. Tutti, salvo i pochi che non si lasciano turlupinare dal ministero della verità che ha la sua sede nei palazzi Chigi o Grazioli».
Cosa critica di questa legge?
«La Frattini è, assieme alla concomitante legge Gasparri, una vergogna. Eppure è stata sollecitata (con un´intelligenza che mi sfugge) un po´ da tutti. Tutti o quasi a chiedere: perché Berlusconi non la vara. Perché viola la promessa dei cento giorni Debbo immaginare appunto che tutti questi signori saranno contenti. Finalmente il conflitto d´interessi non ci minaccia più. La patria del diritto è riuscita a farlo sparire. Dimenticandosi di un piccolissimo particolare, chi ha proprietà è di per sé potere».
La realtà qual è, secondo lei?
«La realtà è che fino a ieri potevamo denunciare lo scandalo del conflitto d´interessi. Ormai la fattispecie non esiste più. Abolita per legge».
La ritiene una norma inefficiente?
«A me sembra efficientissima. Va spiegato che la nozione di conflitto d´interesse è “oggettiva”, denota una struttura di potere, prima che un esercizio di potere. Chi controlla sia le televisioni private come la televisione di Stato è “oggettivamente” in conflitto d´interesse. E non importa che faccia alcunché. Del resto quando si creano rendite di posizione un interesse può essere tutelato da omissioni piuttosto che da azioni. Berlusconi a parte, una situazione di conflitto d´interesse esiste quando un controllato si trova a essere controllore di se stesso, quando una persona fabbrica per sé (sia pure per interposte persone) le leggi alle quali deve sottostare».
Quindi, il principale “vulnus” della legge in cosa consiste?
«La “Frattini” cancella il conflitto d´interesse “oggettivo”; si occupa solo del conflitto d´interesse “soggettivo”. Berlusconi cioè, per essere sospettato di una qualche improprietà, deve fare qualcosa, e può essere “pizzicato” solo se fa approvare leggi che favoriscano soltanto lui e le sue aziende. E sottolineo “soltanto”: perché se una legge favorisce “anche” l´interesse generale, allora va tutto bene. L´autorità preposta alla questione deve non solo accertare che il governo compia un atto che ha una “incidenza specifica e preferenziale” sul patrimonio di un governante, ma deve anche provare “un danno per l´interesse pubblico”. C´è da ridere, o da piangere, per la beffa… e non è finita qui».
Converrà, professor Sartori, che esistono i paletti posti dagli organismi di garanzia.
«L´attuale garante delle comunicazioni, il professor Cheli, ci ha messo anni per stabilire che tanto la Rai quanto Mediaset avevano abbondantemente sforato i tetti pubblicitari a loro consentiti. Visto che si tratta di numeri, un computer ci avrebbe messo pochi minuti. Figuriamoci: nel paese degli azzeccagarbugli, accertare un danno per l´interesse pubblico. Inoltre le due autorità che dovrebbero vigilare sul discolo di Arcore saranno, alla loro scadenza, sostanzialmente nominate dal predetto discolo…».
Non avranno vero potere.
«Saranno per di più cani senza denti, cani che non mordono. A parte una sanzione pecuniaria (per Berlusconi sicuramente temibilissima, e anche, salvo errore, soggetta al ricorso al Tar), per il resto i due garanti possono soltanto segnalare al parlamentare che esiste un conflitto. Dopodiché il parlamentare potrà esprimere una “censura”, e solo dopo in ultimissima istanza annullare (dopo quanti anni) gli atti nocivi. Si è mai vista una bufala di queste proporzioni In verità è tanto grande che non si riesce nemmeno a vedere. Ci vorrebbe quantomeno un grandangolare».