2222
5 Maggio 2004

La mozione della Lista Unitaria sull’Iraq

Argomento:

La lista “Uniti nell’Ulivo”


– Ribadisce il proprio giudizio radicalmente negativo sulla guerra irachena, un intervento militare unilaterale, privo della autorizzazione delle Nazioni Unite e di ogni legittimazione internazionale, le cui motivazioni si sono dimostrate completamente infondate.


– Sottolinea che, a distanza di un anno dalla caduta del regime di Saddam Hussein, tutti gli obiettivi conclamati sono lontanissimi dall’essere raggiunti. La situazione irachena è segnata da uno stillicidio di attentati e di azioni di guerriglia che sfociano sempre più nella guerra aperta, con un altissimo prezzo di vite umane, anche tra i civili; cresce l’ostilità e l’insofferenza della popolazione, mentre l’autorità provvisoria insediata dalle forze occupanti si manifesta priva di rappresentatività; nel frattempo la minaccia del terrorismo internazionale non è stata ridotta, ma è anzi cresciuta l’area del fiancheggiamento al fanatismo fondamentalista e si è aggiunta in Iraq l’odiosa pratica del sequestro di ostaggi, che così dolorosamente ha colpito anche nostri connazionali. Le sconvolgenti immagini delle pratiche di tortura inflitte da forze occupanti ai prigionieri iracheni rafforzano nell’opinione internazionale l’idea di una spirale di errori ed orrori. Nulla, per ora, lascia intravedere il passaggio dalla fase dell’occupazione militare a quella di una effettiva stabilizzazione e pacificazione.


– Rinnova la preoccupazione per l’ulteriore aggravarsi del conflitto israelo-palesinese, di cui sono evidenti le implicazioni con la crisi irachena e con lo stato di criticità politica dell’intera area medio-orientale. Le ultime decisioni unilaterali del Governo Sharon, irresponsabilmente avallate dall’Amministrazione Bush, hanno inferto un colpo durissimo alle prospettive di pacificazione segnate dalla Road Map, rendendo ancora più lontana la prospettiva della soluzione di quello storico conflitto, in un contesto in cui non si arresta la spirale di atti di terrorismo e di ritorsione militare.


– Manifesta la più profonda preoccupazione per la deriva unilateralistica avviata con la guerra in Iraq che minaccia di minare non solo le Nazioni Unite, ma anche tutte le istituzioni sulle quali si è basata sinora la stabilità internazionale.


– Esprime netta contrarietà al modo con cui il Governo italiano ha fin qui operato a proposito del conflitto iracheno. La decisione di inviare in Iraq un nostro contingente, inquadrato nell’ambito delle forze d’occupazione, ha esposto ed espone sempre più i nostri militari al rischio di essere considerati alla stregua delle truppe occupanti, accrescendo la pericolosità della missione – come purtroppo ha drammaticamente mostrato l’eccidio dei nostri militari a Nassiriya – e mettendo in serio dubbio il raggiungimento degli annunciati obiettivi di pacificazione, nonostante la dedizione dei militari e dei civili italiani. Del tutto inconsistente si è rivelata, nel frattempo, l’iniziativa politico-diplomatica posta in essere dal Governo, che ha mancato di chiedere una svolta nella conduzione della vicenda irachena e giungendo, all’opposto, ad annunciare unilateralmente e senza un mandato parlamentare la prosecuzione della missione anche oltre il 30 giugno.


– Dichiara l’urgente necessità di porre in atto tutte le iniziative politiche volte a produrre una effettiva svolta nello scenario iracheno, a partire dal pieno successo delle proposte avanzate dall’inviato speciale dell’ONU Brahimi al Consiglio di Sicurezza. In particolare, si tratta di assegnare all’ONU la responsabilità politica e militare del processo di transizione; di garantire l’insediamento di un governo transitorio iracheno rappresentativo e credibile, che realizzi a breve termine un processo democratico, costituente ed elettorale, restituendo piena sovranità al popolo iracheno; di costruire le condizioni per porre fine all’attuale stato di occupazione e per il dispiegamento di una forza multinazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite, costituita anche attraverso il coinvolgimento di paesi arabi e musulmani.


– Dà mandato alle rappresentanze parlamentari dei partiti promotori della lista “Uniti nell’Ulivo” di adoperarsi per un’iniziativa parlamentare che, sulla base della evoluzione della situazione in Iraq e delle iniziative diplomatiche in corso, impegni il governo: ad agire affinché l’Unione Europea, superando le sue divisioni, decida un’iniziativa unitaria per affidare alle Nazioni Unite la responsabilità politica e militare della transizione in Iraq; a sostenere in ogni sede e con ogni altra azione utile la possibilità di produrre un radicale cambiamento nella gestione della transizione irachena; a predisporre, in assenza del passaggio all’ONU della conduzione politica e militare della situazione in Iraq, il rientro del contingente militare italiano; a dichiarare contestualmente la disponibilità italiana a contribuire ad una presenza multinazionale sotto l’egida delle Nazioni Unite in Iraq; ad esercitare ogni possibile pressione per la ripresa del negoziato ed il rispetto della Road map nel conflitto israeliano-palestinese.