3 Marzo 2004
“Valutare meglio i giudici.Però non è vero che le ferie bloccano tutto”, intervista con Bruti Liberati
Autore: Dino Martirano
Fonte: Corriere della Sera
In qualche modo rivendica di aver favorito le aperture avanzate dal Polo e, quindi, non intende farsi schiacciare nell’angolo dagli affondi che, ora, arrivano improvvisi da settori importanti dell’Ulivo. Così, oggi che è chiamato a confrontarsi con la scelta di confermare o rinviare lo sciopero delle toghe, è ottimista: «Ci sono tutte le condizioni per un rinvio». Ma poi il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Edmondo Bruti Liberati, non vuol sentir parlare di «inciuci», di «accordi», di «clima bipartisan», di «ritorno alla Bicamerale»: «I paragoni con epoche storiche lontane o più vicine sono fuorvianti o inutili. Quel che conta, ora, è riuscire a fare una buona riforma dell’ordinamento giudiziario. E i magistrati vogliono un servizio giustizia più efficiente».
Va bene, ma lo sciopero dell’11 marzo verrà rinviato o no? Lo auspica il presidente Casini, se lo aspetta l’Ulivo, lo spera il ministro Castelli e anche i magistrati sembrano soddisfatti del dialogo ristabilito tra Anm e maggioranza.
«Noi avevamo criticato il disegno di legge per il contenuto e per lo spirito di rivincita che era sembrato animarlo. Poi, negli ultimi giorni, abbiamo visto uno spirito diverso, di confronto e di dialogo. C’è stata attenzione alle proposte che vengono dalla magistratura e dall’avvocatura e abbiano avuto sul contenuto alcune indicazioni estremamente significative dal presidente della commissione Giustizia, onorevole Pecorella, e da parte del relatore, onorevole Nitto Palma».
Rinvierete lo sciopero?
«Ci sono significative novità che saranno tenute in debito conto dal nostro Comitato direttivo centrale. E’ del tutto fuori luogo, però, parlare di trattative e di accordo: lo dico perché il ruolo dei magistrati, come quello degli avvocati, è quello di fare osservazioni, critiche e proposte sulla base delle nostre esperienze professionali. Poi sarà il Parlamento a trarre le sue conclusioni».
Passiamo alla denuncia di Francesco Rutelli: d’estate «i palazzi di giustizia rimangono chiusi per due mesi». Come funzionano le sezioni feriali nel civile e nel penale?
«C’è in Italia, come in larga parte degli altri Paesi, una sospensione dei termini feriali (quest’anno dal 23 luglio al 15 settembre, ndr ) per consentire a tutti gli operatori della giustizia, a partire dagli avvocati, di osservare le ferie. Ovviamente, d’estate i tribunali restano aperti: non si chiude e mi sento di dire che un terzo delle attività vada avanti ugualmente. Proseguono le direttissime, i processi con detenuti e anche nel civile si osservano le urgenze come il giudice tutelare o quello minorile funzionano pure durante le ferie. Il pm è di turno anche il 15 agosto, così come il Gip che fa le convalide di una misura cautelare. Questo è un chiarimento che è necessario fare».
E la progressione in carriera per anzianità? Rutelli vi accusa di essere come gli «impiegati statali negli anni Settanta». Cosa cambia con i concorsi introdotti con la riforma dell’ordinamento?
«Su questo punto, a seguito della nostra audizione alla Camera e ai contatti successivi, si sono fatti notevoli passi in avanti. Non abbiamo mai contestato, e anzi appoggiamo, un migliore sistema di valutazione e di incremento della professionalità del magistrato».
Avete proposto di farvi giudicare, per gli avanzamenti in carriera, anche dagli avvocati. E’ sempre valida la proposta di penalizzare il magistrato che non superi gli esami intermedi?
«Con criteri attenti, è chiaro che vi debba essere una sanzione anche a livello economico per chi non supera il controllo di professionalità. Lo abbiamo detto e lo riconfermiamo. Sulla valutazione da parte degli avvocati, riteniamo che il consiglio dell’ordine debba provvedere a segnalare fatti specifici che incidono sulla professionalità del magistrato, sotto il profilo della qualità e della quantità del lavoro».
Concorso per titoli tra primo e secondo grado, concorso per esame per accedere in Cassazione, concorso unico di accesso in magistratura e separazione di fatto delle carriere dopo 5 anni di servizio: vi soddisfa il «pacchetto» che il presidente Pecorella ha formulato nella sua intervista al «Corriere della Sera»?
«La disponibilità a modifiche prospettata dal presidente Pecorella affronta alcuni dei nodi più critici e rappresenta un notevole passo in avanti».
Un’ultima considerazione, presidente: il 30 marzo arriva in Aula la legge proposta da Edmondo Cirielli (An) con la possibilità di agganciare a questo testo il cosiddetto emendamento «salva Previti». Un’altra legge ad personam chiuderebbe ogni possibilità di dialogo?
«Abbiamo già espresso la critica più severa contro interventi contingenti sulle norme processuali. E non potremmo che riconfermare questa linea».