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29 Settembre 2004

Ulivo, disgelo Margherita-Prodi

Autore: Giovanna Casadio
Fonte: la Repubblica

ROMA – Le spiegazioni ci sono state in serata: una lunga telefonata nella quale Francesco Rutelli ha informato Romano Prodi delle conclusioni dell´ufficio di presidenza della Margherita di lunedì. Ma soprattutto ha rassicurato il Professore sui «passi concreti» verso la federazione riformista.
Dopo una giornata di nuove divisioni, il leader dei Dl offre a Prodi quattro novità: il nullaosta del partito a anticipare le primarie prima delle regionali, quindi a marzo del 2005; un compromesso sulla “lista unitaria”, ovvero la presentazione sarà decisa regione per regione; la convocazione di un gruppo di lavoro, già domani, per stilare lo statuto e fissare organizzazione e materie sulle quali Ds, Margherita. Sdi e repubblicani europei cederanno parte della loro sovranità alla federazione. Infine, ma non ultimo, le date in cui queste decisioni saranno formalmente prese dalla Margherita e cioè nella direzione di venerdì prossimo e nell´assemblea federale del 18 ottobre. «Le primarie, questa vasta consultazione che permetta a Prodi di avere un´investitura popolare si possono anticipare», scandisce in primo luogo Rutelli. Soddisfatto il Professore che con una lettera a Repubblica aveva posto l´ultimatum a superare le «resistenze assurde» alla federazione dei riformisti minacciando, in caso contrario, di tirarsi fuori?
Con una nota Prodi fa sapere di apprezzare la strada imboccata dalla Margherita. Un´apertura cauta. Il processo, dice, è però tutto aperto: se con Fausto Bertinotti, leader di Rifondazione (sentito anche ieri) ha convenuto che la costituzione della Federazione e la Grande alleanza democratica devono procedere di pari passo, però un´accelerazione sul fronte riformista ritiene sia indispensabile. «Le evoluzioni sono positive ma il chiarimento non è affatto chiuso: intanto, servono le deliberazioni degli organi competenti della Margherita», commenta Arturo Parisi, presidente dell´Assemblea federale dei Dl. Le acque del centrosinistra continuano a essere agitate: il vertice della coalizione del 4 ottobre potrebbe slittare, anche se Prodi afferma che si rimboccherà le maniche per organizzare l´incontro nel più breve tempo. Trova in Bertinotti una sponda: «Lo si faccia il 5 o il 6, l´importante è che si faccia presto» perché occorre che l´opposizione riprenda immediatamente l´iniziativa politica.
E il segretario dei Ds, Piero Fassino si sfoga: «Nell´Ulivo io cucio e altri di notte scuciono…sono ben felice che al primo novembre arrivi un altro sarto. Quando Prodi sarà in campo darà molta stabilità alla coalizione». La Quercia condivide le primarie anticipate per la scelta del candidato premier, ma alle regionali avrebbe optato per la regola della lista unitaria, salvo eccezioni. Anche sul rinvio del vertice del 4 c´è molto malumore: «Si faccia», esorta Vannino Chiti, coordinatore dei Ds. Il “correntone” poi è fermamente contrario alla federazione; e Pietro Folena avverte: «Così si delegittimano partiti e leadership; è una discussione sul nulla». Chiti con Maurizio Migliavacca farà parte per i Ds del gruppo di lavoro sulla federazione insieme con Franco Marini e Dario Franceschini per la Margherita, Roberto Villetti e Rapisardo Antinucci per lo Sdi, Adriano Musi e Ethel Serravalle dei repubblicani europei e Piero Scoppola in rappresentanza di Prodi. Lo Sdi pressa: il chiarimento pieno ancora non c´è. «Sono stati fatti dalla Margherita piccoli passi avanti, invece ci vorrebbe un chiarimento a tutto tondo e dei fatti concreti», chiosa Roberto Villetti.